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Se Berlusconi avesse invitato a cena Bauman…

Creato il 26 ottobre 2011 da Elvio Ciccardini @articolando

Se Berlusconi avesse invitato a cena Bauman…Se Berlusconi avesse invitato a cena Bauman, al posto delle solite quattro sgambettate da bunga bunga, oggi avrebbe sicuramente scritto qualcosa di piu’ incisivo e significativo, nella lettera presentata alla Comissione europea…

Se Berlusconi conoscesse Bauman saprebbe che il mondo globalizzato e’ un sistema che s’impone agli stati nazionali e che ne modifica la struttura e la portata. La globalizzazione e’ un processo ineluttabile, in cui le diverse sovranita’ nazionali si connettono tra loro attraverso istituzioni transnazionali. Per Bauman la globalizzazione ha causato una contrazione dello spazio e del tempo provocando una polarizzazione della societa’, che si divide tra i globali ed i locali. I primi dettano le regole del gioco, mentre i secondi le subiscono e sono costretti ad una crescente emarginazione. L’Ordine mondiale globale e’, per Bauman, il contenitore di societa’ sempre piu’ gerarchizzate e mobili. Ma la mobilita’ e’ solo apparente, poiche’ sono in pochi ad avere la possibilita’ e le risorse per poterlo fare.

Se Berlusconi conoscesse Bauman saprebbe che questo processo vale sia per le persone, sia per gli Stati. Questi ultimi si incarnano su un territorio e la globalizzazione incide proprio su questo fondamento. Non e’ un caso che i principi di teritorialita’ e di sovranita’ sono rimessi in discussione. La globalizzazione determina una deterritorializzazione del territorio per cui quest’ultimo si globalizza e, allo stesso tempo, si riterritorializza. Cosi’ le diversità territoriali si accentuano.

Molti autori sostengono che la globalizzazione eroda la scala territoriale nazionale, dando vita a due nuove scale: quella sovranazionale e quella infranazionale, cioè un potere territoriale entro lo Stato che assume sempre più importanza tanto da metterne in pericolo l’unità nazionale. L’Unione Europea e’ un esempio del primo tipo. La Lega Nord e’ un esempio del secondo tipo.

Cosi’ gli Stati si trovano stretti in una morsa doppia, che lo priva di sovranita’. Non e’ un caso che tutti gli Stati stiano facendo i conti con una perdita di poteri. L’unica differenza e’ tra globali e locali. Francia e Germania sono Stati globali. L’Italia e’ locale. Non e’ un caso che la lettera di Berlusconi sia stata scritta sotto ultimatum e non motu proprio. Sovranità e territorialità, almeno in Italia, stanno subendo una vera e propria erosione, che deriva prevalentemente dall’alto, e che e’ accompagnata da una spinta complice e subdola interna.

Se Berlusconi avesse letto almeno uno studio di Bauman, sulla lettera imposta dall’alto non avrebbe scritto il compitino mediocre di uno scolaretto indisciplinato, ma avrebbe, da statista, denunciato un limite del mondo globale. Avrebbe dichiarato i mali di un progetto che stritola i deboli e che impone un asservimento di intere nazioni, senza favorirne realmente lo sviluppo. Avrebbe detto alla Merkel e a Sarkozy di ridere poco, perche’ presto le orecchie da somaro saranno apposte anche sulle loro teste, con tutto quello ne derivera’ alle rispettive popolazioni.

Bauman parte da una distinzione tra universalizzazione e globalizzazione che associa alla distinzione tra i termini ordine e disordine. Se l’Italia avesse un govero ed uno statista alla sua guida, le lettere inviate all’Unione Europea avrebbero un altro tono.


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