Ultimamente mi è capitato di incappare in alcuni videoclip musicali che mi hanno lasciata vagamente perplessa. Il mio primo pensiero è stato “per fortuna almeno MTV non manda più i video musicali altrimenti avremo una generazione d ragazze perdute”. Il secondo pensiero è stato “cazzo, se fossi una pornostar sarei davvero incazzata!”. Sì, perché pare che se non fai un video in cui non cerchi di riprodurti con tutto ciò che ti passa sottomano, compresi oggetti inanimati, non sei nessuno.
La mia perplessità è iniziata quando una sera in un tranquillissimo chiosco in spiaggia mi sono trovata sul megaschermo il video di Partition di Beyoncé: ero talmente perplessa che non sono riuscita neanche a seguire il testo della canzone che poi sono andata a leggermi, il che ha aumentato la mia perplessità. Ora, che Mrs Carter sia la numero uno, per me non c’è dubbio, l’ho sempre amata e l’amo ancora, non sto neanche qui ad elencare i motivi perché non è la sede, ma devo ammettere che il videoclip di Partition mi ha un po’ scosso per l’elevato tasso di contenuti espliciti concentrati in quei quattro minuti (e chi mi conosce sa che non sono facilmente impressionabile).
Che poi vabbè, si vocifera che Queen B abbia realizzato canzone e video per riscaldare Mr Carter un pochino spento dalla quotidianità… proprio lui poi!
Il peggio è venuto tuttavia dopo aver visto il video dell’ultimo singolo di Nicki Minaj, Anaconda, il cui titolo suggerirebbe un interessante introspettiva zoologica sull’animale acquatico, ed invece no.
E qui è partita la mia riflessione.
Se fossi una pornostar sarei davvero incazzata. Cioè io penso a tutto quell’esercito di pornostar, quelle veramente appassionate al loro lavoro, che fin da piccole alla domanda “cosa vuoi fare da grande?” non rispondevano la cantante o la ballerina ma dicevano fieramente “la pornostar”. Penso alla gavetta che hanno dovuto fare, ai rospi che hanno dovuto ingoiare (figuratamente, maliziosi), ai pregiudizi che hanno dovuto combattere per affermarsi. Penso che se fossi nei loro striminziti panni mi farebbe incazzare vedere tutte queste star, pornodive dell’ultima ora, atteggiarsi ad esperte nel campo altrui e ricevere gratuitamente il plauso e l’ammirazione delle folle (recentemente ho letto il commento di un fan proprio a proposito di Partition che diceva più o meno “per restare sulla cresta dell’onda è ovvio che devono osare e spingersi oltre”) senza biasimo né pregiudizi, senza dover duellare con le proprie mamme e i propri papà per le loro scelte ardite, senza fare i conti con fidanzati gelosi e vicini moralizzatori. Eh no, non è giusto!
Auspico presto un combattimento all’ultimo sangue tra Eva Henger e Nicki Minaj per regolare i conti.
Nel fango ovviamente!