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Se Maroni dicesse a Saviano: “Vieni via con me”.

Creato il 16 novembre 2010 da Daniele7
Se Maroni dicesse a Saviano: “Vieni via con me”.

Roberto Saviano

Chi dice che la ‘Ndrangheta a Milano non esiste si sbaglia di grosso. Chi dice che Saviano è solo un bravo attore si sbaglia di grosso. Chi dice che Maroni non ha diritto di replica si sbaglia di grosso. Chi dice che Fazio è solo un bravo valletto si sbaglia di grosso. Chi pensa che Berlusconi si indebolirà economicamente e si rafforzerà politicamente dopo “Vieni via con me” si sbaglia di grosso. Chi afferma che basta avere un elenco sotto mano per fare una Tv di qualità si sbaglia di grosso. Analizziamo qual è la ratio del primo programma nella storia di Raitre a raggiungere il risultato di Nove milioni e 31 mila telespettatori, con il 30.21% di share. Da attento osservatore ed ormai esperto dei Media, per auto-proclamazione, in tempi non sospetti, ossia successivamente alla prima puntata di un varietà che è offensivo chiamarlo varietà, di un programma d’informazione che è un programma di informazione, ma sarebbe riduttivo definirlo solo in questo modo, avevo sollevato perplessità circa la realizzazione di un prodotto con grandi potenzialità ma senza forma, senza senso, pieno di contenuti originali, ma senza struttura, senza scaletta, fatto in fretta e furia, e senza un lavoro redazionale adeguato. Certamente l’idea degli elenchi è brillante ma va preparata. Se l’intento era quello di essere liberi, semplici, schietti, diretti, va bene, ma la televisione è anche altro. la televisione è show, spettacolo, intrattenimento, e non si può sottovalutarlo. Poi l’intervento di Benigni è stato brillante, ma anche lì, nonostante io sia un estimatore dell’attore toscano, ho notato delle piccole defaiance. Ad esempio, andava bene insistere sul RubyGate ma si è focalizzato l’intervento sulla finta nipote di Mubarack, si è insistito sul consigliare a Silvio di non dimettersi, di resistere, suggerendo poi sottovoce di farlo, come se lo spettatore non avesse compreso l’ironia. Questi sono piccoli errori tecnici che determinano la buona riuscita di una satira di alto livello. Non è un caso che i momenti felici della performance di Benigni siano stati altri, come le battute sullo stipendio di Masi, su Bossi che si nasconde dietro il cespuglio, sui nomi dei figli di La Russa, le canzoni finali (che mi hanno emozionato) e la “dichiarazione d’amore” a Roberto Saviano. Fabio Fazio non è un giornalista, ma neanche un valletto. E’ un presentatore televisivo intelligente e furbo, che piace alla massa, che piace all’italiano medio perché appare insicuro e goffo, ma in realtà si rivela dotato di originali tempi di battuta e di ripresa, migliori di un politico, migliori di un comico. Roberto Saviano è uno scrittore coraggioso, che ieri ci ha regalato una lezione sulla mentalità e sull’attività della criminalità organizzata, e chi non crede alla leggenda di Osso, Mastrosso e Carcagnosso non potrà mai arrivare a capire quello che ha detto ieri sera l’autore di Gomorra e la filosofia che c’è dietro il bunker di un boss malavitoso, di una “Mammasantissima”. Vieni via con me è prodotto anche dalla Endemol, di proprietà di Berlusconi, ciò significa che il successo della coppia Fazio-Saviano arricchirà sempre lui, ma dal punto di vista politico invece, è pacifico, è evidente, e mi addolora dirlo, il programma è dichiaratamente schierato contro Berlusconi. Mi addolora dirlo perché poteva rappresentare la vera voce a-partitica del popolo italiano, di chi è stufo, di chi dice basta, di chi offre davvero la possibilità a tutti di esprimersi, indebolendo politicamente chi ci governa male, ma dando spazio solo ad alcuni e non a tutti, v’è il rischio di creare Fazio-sità. Io penso che Saviano abbia ragione nel dire che la Mafia opera attivamente in Lombardia, e forse l’unica frase che poteva risparmiarsi era quella sul non farsi ingannare dai giornali o dalla politica, quando dicono che lo Stato ha confiscato tot beni alla Mafia, ha arrestato 50 mafiosi, perché questo non significa niente, eccetera eccetera. Poteva risparmiarsela perché il Ministro Maroni, con il suo servizio pubblico sta effettivamente contribuendo alla lotta contro la Mafia. Questo non possiamo negarlo. E se il Ministro vuole dire la sua, se vuole replicare, se lo chiede, è giusto che gli sia riconosciuto, visto che hanno parlato, con più o meno convinzione, rispettivamente Fini, Vendola e Bersani.  Il rischio quindi è che diventi un programma di sinistra, con artisti di sinistra come Paolo Rossi, Silvio Orlando, Daniele Silvestri, ecc…senza contraddittorio. Ovviamente questa è la mia impressione, ma suggerisco ai vertici di Raitre di non fregarsi con le proprie mani, perché altrimenti a vincere sarà sempre e solo uno.

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