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Se sei così ti dico sì - La mia pseudorecensione

Da Pkiara

A volte mi chiedo se i registi riguardano i film in fase di montaggio, per non dire il prodotto finito. “Se sei così ti dico sì” andava assolutamente riguardato da Eugenio Cappuccio. Perché ci avrebbe evitato certe oscene/scene che sembravano uscite da film di vent’anni fa, con il fondale finto e il vento creato con il ventilatore da terra. In realtà, il film è molto carino, ma vedere le sagome di Belèn ed Emilio Solfrizzi muoversi su un finto fondale americano e poi quelle di Solfrizzi e Carlo Conti su un finto studio de “I migliori anni” è stato piuttosto snervante.
 

Solfrizzi, fondali a parte, è un attore pieno di coraggio: si è fatto imbruttire a dismisura (tranne che sulle locandine, dove è inspiegabilmente l’Emilio che conosciamo), inserire in una giacca kitsch più del dovuto e si è dato al ballo. Belèn è brava e bellissima: non si possono muoverle alcuna critica. Sono riuscita persino a rintracciarle un filo di cellulite, il che l’ha resa più umana. La storia racconta di Solfrizzi - Piero Cicala, cantante diventato famoso negli anni ‘80 con un tormentone estivo: “Io, te e il mare”.A distanza di anni, Piero è rintracciato da un agente che vuole riportarlo in tv a “I migliori anni”. Sarà questo episodio inaspettato a cambiargli un po’ la vita e a metterlo in contatto con la diva Talita Cortès (Belén Rodríguez).
Le canzoni di Solfrizzi - Piero Cicala occupano già la mia mente: secondo me saranno i prossimi tormentoni dell’estate!


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