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Secondo Mara Carfagna, la ministra delle Pari opportunità, si tratta di una triste storia di mancata integrazione che poteva essere risolta...

Creato il 24 luglio 2011 da Milemary
Secondo Mara Carfagna, la ministra delle Pari opportunità, si tratta di una triste storia di mancata integrazione che poteva essere risolta...

Sul sito della Repubblica oggi si può leggere di questa sedicenne pachistana che ha tentato il suicidio per evitare un matrimonio combinato.

Non è la prima volta che la tradizione delle famiglie pachistane trapiantate in Italia entra in conflitto con l’emergere della volontà di giovani donne, che sul modello delle compagne di scuole italiane, vogliono poter scegliere con chi parlare e perché no, legarsi. Quindi - a parte il voler esprimere tutta la mia solidarietà a Nura e a tutte queste giovani donne pachistane che stanno lottando per essere libere - scrivo questo post perché certe parole da parte della Ministra delle Pari opportunità, Mara Carfagna, mi lasciano perplessa:

Mentre “la pm Alessandra Serra ha aperto un'inchiesta per ora contro ignoti: istigazione al suicidio, reato al quale verranno aggiunti i maltrattamenti e la violenza privata. Il ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna è intervenuta dicendo che questa "è una nuova, triste storia di mancata integrazione. Una storia che poteva essere risolta molto prima, rivolgendosi alla polizia e sporgendo denuncia".

Riassumere la vicenda in una mancata integrazione mi sembra riduttivo. La ragazzina si è fin troppo integrata per i gusti di suo padre e di suo fratello. Il problema nasce prima del conflitto tra due culture diverse; nasce nel mancato rispetto per la dignità delle donne e - contrariamente a quello che afferma la ministra, lo ricordo, delle Pari opportunità, - dubito che la “storia poteva essere risolta molto prima, rivolgendosi alla polizia e sporgendo denuncia”. Tanto più che Luigi Spezia, l'autore dell'articolo, afferma che la polizia, interpellata dai vicini di casa preoccupati per l'incolumità dei minori, si è resa ben 4 volte al domicilio della famiglia!!

La violenza privata, i maltrattamenti, non sono solo questione di integrazione culturale bensì di rispetto dei diritti dei bambini, delle donne, delle vittime in generale, altrimenti come si giustifica che ancora oggi donne emancipate, italiane, subiscono in silenzio delle violenze fisiche o psicologiche pensando di non avere alternative?

Vi lascio con un brano dell'intervista fatta a Orianna, volontaria, nonché presidentessa dell'associazione Aiuto Donna di Bergamo, che ha accettato di ricevermi quando scrivevo il mio secondo libro, Se la donna fosse un elefante... :

"A questo punto non mi mancano che i numeri. Così le chiedo quanti casi di violenze riscontrano all’anno. “Allora... negli ultimi anni il numero era di 110 casi annui, nel 2008 invece in dieci mesi abbiamo raggiunto i 190 casi. Però è un fenomeno completamento sommerso, queste sono solo punte che escono.”

Siccome il loro volantino è tradotto in diverse lingue, indago sulla percentuale tra donne italiane e donne straniere. Senza esitare Oliana conferma i miei dubbi: le donne straniere sono minoritarie, rappresentano “solo” il trenta percento. “E queste straniere sono spesso sposate ad un uomo italiano”- tenne a precisare. Siccome intuì dove volevo portarla, continuò asserendo: “Sì lo so la gente pensa che queste violenze avvengono principalmente tra extra-comunitari o in realtà dove è presente la droga, l’alcool, o la difficoltà economica, la disoccupazione, ma la verità è che nella maggior parte dei casi si tratta di un uomo che fuori è “normale”, è simpatico, compagnone. E attenzione lui gioca su questa dualità nei confronti della donna perché lei è l’unica a vedere questo suo lato. Per i parenti, gli amici, lui, infatti, è insospettabile il più delle volte. Ed è una realtà che abbraccia tutti i ceti sociali dall’operaio, all’impiegato, fino all’alto dirigente e il professionista. Ecco per esempio chissà perché ci sono tantissimi casi di insegnanti. [Non l’avrai mai neanche sospettato.] È un fenomeno completamente trasversale.”.


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