Un “Dolcepensiero” ormai finito: e si il pecorino di Pienza l’ho terminato tutto. Quando sono stata in Toscana, avevo acquistato parecchie forme di formaggio di vari tipi (ne ho parlato in questo post) e poi tagliati in spicchi e conservati in sottovuoto per una resistenza maggiore. Ed ecco qui un connubio di sapori della Val d’Orcia con dell’ottimo pecorino e lo zafferano, vero tesoro di questa terra; il pecorino usato per la fonduta è stato stagionato in foglie di noce che gli conferisce un sapore leggermente amarognolo grazie proprio alla sua stagionatura, che avviene sotto un manto di foglie di noce per circa 120 giorni di cui 90 trascorsi sotto le foglie assorbendone l’aroma che penetra nell’impasto. E’ questo che lo rende particolare. La foglia della noce venne utilizzata fin da tempi antichi per preservare il formaggio: fatto dovuto alla mancanza di grotte. Il Pecorino viene prodotto nella splendida area della valle dell’Orcia, eletta patrimonio dell’ umanità dall’ UNESCO.
INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE
320 grammi di sedani rigati
150 ml di panna da cucina
100 grammi di pecorino di Pienza stagionato in foglie di noce
una noce di burro
latte q.b.
zafferano in pistilli q.b.
PREPARAZIONE
Quattro ore prima di procedere alla cottura della pasta, lasciar sciogliere lo zafferano in poca acqua. Lessare in abbondante acqua salata la pasta; intanto preparare la fonduta grattando il pecorino, unire la panna e lo zafferano sciolto. Se troppo denso, aggiungere un poco di latte, regolare di sale e porre su fuoco medio-basso fino a quando si presenta una crema densa aggiungendo una noce di burro, unire altro latte se necessario. Condire la pasta di formato corto con la fonduta così ottenuta, terminare con qualche pistillo di zafferano.
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