Da cattolico e padre di famiglia, sono profondamente imbarazzato leggendo questa notizia.
Se l’oggetto degli strali di Don Cornelio è davvero il Racket che sfrutta i mendicanti, trovo controproducente tacciare di “piagnucolismo” il povero che ci aspetta fuori dalla chiesa, l’anello debole di una squallida catena. Cristo ci ha insegnato il dovere dell’accoglienza, a prescindere.E sono ancora più imbarazzato dopo aver letto questo:
dal gazzettino di Venerdì 28 Gennaio 2011,
(L.Lev.) «Mi congratulo con don Cornelio per la limpida e coraggiosa presa di posizione nei confronti del fenomeno dell’accattonaggio, per la lezione di legalità data ai suoi parrocchiani e per aver invitato i fedeli a non cadere vittime del falso pietismo». Il plauso arriva da Massimo Bitonci, sindaco di Cittadella e deputato della Lega Nord. Bitonci ricorda che «Cittadella è stata la prima amministrazione comunale ad approvare un’ordinanza contro l’accattonaggio, un provvedimento che ha fatto da apripista ad altre amministrazioni, tra le quali il Comune di Selvazzano, che ha adottato un’ordinanza simile». Poi parla dello sfruttamento che si nasconde dietro a coloro che mendicano. «Così come ha denunciato il parroco di Vigonza, dietro l’accattonaggio c’è sempre uno sfruttamento: combattere l’accattonaggio significa bloccare il racket e lo struttamento dei minori, dei portatori di handicap e delle persone disagiate, che vengono abilmente sfruttate da malviventi senza scrupoli. Per aiutare chi ne ha davvero bisogno, bisogna indirizzarle presso le associazioni come la Caritas o altri enti che si occupano di assistenza». D’accordo con la posizione di don Boesso s’è detto anche l’assessore regionale leghista Maurizio Conte.
Un uomo di chiesa che vive consapevolmente le tensioni e gli sconvolgimenti di questa società,non poteva non sapere che questi sarebbero stati i suoi tifosi.