Il giudizio di Marco GoiSummary:
Dentro la colonna sonora di Selma – La strada per la libertà c’è tutta la bellezza della musica soul. Da una parte viene prepotentemente fuori l’anima più rabbiosa, quella che si alza in piedi e marcia contro le ingiustizie, d’altronde questa pellicola è incentrata sulla figura di Martin Luther King, splendidamente riportato sul grande schermo dal promettente David Oyelowo. Dall’altra parte possiamo però goderci anche il lato più sensuale e ipnotico che i ritmi lenti di questa musica garantiscono. La soundtrack di Selma è una raccolta parecchio efficace anche come ascolto indipendente e non solo come accompagnamento alle immagini della pellicola d’esordio firmata dall’interessante Ava DuVernay, la prima regista donna afroamericana ad essere nominata ai Golden Globe, mentre agli Oscar non ce l’ha fatta a entrare in cinquina.
La punta di diamante della colonna sonora di Selma è il brano originale composto per l’occasione. “Glory” è un pezzo interpretato dal cantante R&B John Legend e dal rapper Common dall’incedere lento ma epico. Un pezzo dotato di una grande forza, sia a livello di testo che di musica, che ha già conquistato il Golden Globe per la miglior canzone in un film e il prossimo 22 febbraio proverà a vincere pure l’Oscar. Prima di poter agguantare la prestigiosa statuetta, John Legend e Common dovranno però vedersela con gli altri 4 nominati: la simpatica “Everything Is Awesome” interpretata da Tegan & Sara in The Lego Movie, l’intensa “Grateful” scritta da Diane Warren e cantata dalla popstar Rita Ora in Beyond the Lights, la toccante ballata country “I’m Not Gonna Miss You” di Glen Campbell dal documentario “Glen Campbell: I’ll Be Me” e l’affascinante “Lost Stars” cantata da Keira Knightley e Adam Levine in Tutto può cambiare. Difficile prevedere chi la spunterà, ma il pezzo di Selma ha sicuramente ottime probabilità di vittoria.
Le musiche originali che fanno da sottofondo alle vicende raccontate in Selma sono invece state composte da Jason Moran, un affermato pianista jazz qui alla sua prima prova per il grande schermo, che dimostra come questo genere vada molto forte quest’anno tra le colonne sonore, si sentano anche Birdman e Whiplash, benché propongano un jazz orientato maggiormente sul suono della batteria. Oltre alle delicate melodie pianistiche di Jason Moran, il film si avvale dell’utilizzo di una serie di brani già editi capaci di offrire una panoramica esaustiva sulle varie sfumature della black music: dal soul sexy e stilosissimo di Otis Redding allo spoken word di Sister Gertrude Morgan, dal gradevole e leggerissimo doo-wop dei The Impressions al blues di J. B. Lenoir, per arrivare al canto gospel di Martha Bass. Menzione infine pure per “Take My Hand, Precious Lord”, pezzo interpretato a cappella dalla cantante R&B Ledisi, davvero da brividi.
La colonna sonora di Selma è allora consigliata fondamentalmente a due tipi di ascoltatori: gli amanti delle sonorità black e chi, più in generale, cerca della musica capace di emozionare e colpire nel profondo.
di Marco Goi per Oggialcinema.net