Sciopero selvaggio all’Ast? Macchè, si è trattato di una protesta spontanea, sacrosanta e consapevole dei lavoratori Ast della Struttura Palermitana (e la “periferia”?) che ha visto “defilarsi” le cinque organizzazioni sindacali accreditate in Azienda, ufficialmente, per senso di responsabilità e per non incorrere in sanzioni (lasciando i lavoratori soli a sbrigarsela con eventuali sempre possibili denuncie per “interruzione di pubblico servizio”) e, realmente, per coprire ancora una volta le spalle ai Sigg. Dirigenti dell’Azienda di cui sono amici intimi e soci nella gestione aziendale. Ci vengono in mente gli interventi straordinari in vari campi che si rendono necessari quando non sono regolarmente eseguiti gli interventi ordinari….. Infatti, se i lavoratori decidono spontaneamente di scendere in lotta senza il conforto e il sostegno delle loro organizzazioni sindacali, significa una sola cosa e, cioè, che tali organismi, per incapacità o per scelta consapevole hanno fallito nella loro missione istituzionale…..
Dopo aver minacciato denuncie e azioni di lotta sindacale, periodi di raffreddamento (comodi in Estate, in effetti) aver proclamato e poi rinviato e annullato azioni di sciopero, si sono ritrovati con la “base” in rivolta che ha deciso di “prendere il toro per le corna”, scavalcando coloro che, per definizione, “dovrebbero” essere i loro rappresentanti e difensori.
E’ la giusta punizione per degli individui che non meritano fiducia e relative deleghe da parte di onesti lavoratori che per la loro dabbenaggine si sono venuti a trovare senza stipendi, senza arretrati, senza divisa, senza opportunità di carriera e con la prospettiva immediata della Cassa Integrazione e del futuro licenziamento…..
Vedete, la differenza fra tali organizzazioni è il Sidast consiste che, nel chiedere esattamente le stesse cose alla Società (retribuzioni, carriere, stabilità del posto, mezzi efficienti etc.) loro le chiedono “per finta” in quanto poi si accontentano ne più ne meno di quello che l’azienda può o vuole dare mentre noi le chiediamo “per davvero” a costo di chiedere alla Regione Siciliana (proprietaria quasi al 100% della Società) la rimozione forzata e magari la rottamazione e dei dirigenti e degli amministratori incapaci o che badano soltanto ai loro personali interessi infischiandosene delle sacrosante esigenze dei lavoratori….
Ecco perché siamo convinti che, nel caso di trattative sindacali con l’Azienda, la nostra organizzazione chiederà di sedersi in tavoli separati perché non vogliamo intrupparci con gli altri che, ognuno per proprio conto, chiede cose diverse (in primis, trasferimenti, imboscamenti e promozioni) minando la compattezza dei lavoratori e favorendo, di fatto, la filosofia del “dividi et impera” sempre portata avanti dalla Società !
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