“Preoccupazione estrema” per la fuga di migliaia di persone dal Burundi in conseguenza delle tensioni e delle violenze politiche nel paese: a lanciare nuovamente l’allarme è Antonio Guterres, Alto commissario dell’Onu per i rifugiati (Unhcr).
“I rifugiati sono oltre 20.000 in Rwanda, tra gli 8000 e i 10.000 in Tanzania e tra i 4000 e i 5000 nella Repubblica Democratica del Congo – ha riferito Guterres – e la crisi è tutt’altro che finita”.
Manifestazioni contro una candidatura del presidente Pierre Nkurunziza alle elezioni di giugno sono in corso a Bujumbura anche oggi, dopo gli scontri e le vittime dei giorni scorsi. A Bujumbura, i ministri degli Esteri di Rwanda, Tanzania, Kenya e Uganda, incaricati di favorire una mediazione tra le parti in lotta dalla Comunità dell’Africa orientale (Eac) hanno annunciato la convocazione di un vertice regionale in Tanzania il prossimo 13 maggio. Responsabili dell’Onu nella capitale burundese hanno d’altra parte confermato l’avvio di contatti tra il governo ed esponenti della società civile e dell’opposizione che contestano il diritto di Nkurunziza di restare in carica per più di due mandati.
Proteste di piazza e disordini sono divenuti pressoché quotidiani a seguito dell’annuncio di una nuova candidatura di Nkurunziza a fine aprile. Proprio ieri, nonostante le violenze, la Corte costituzionale ha dato il via libera al capo dello Stato in vista del voto. Oggi diversi esponenti dell’opposizione, tra i quali l’ex capo ribelle Agathon Rwasa, hanno chiesto un rinvio della consultazione.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)