Alla Lega Nord bisogna stare attente, per tante ragioni: la Lega è una delle forze politiche (se non la forza politica) con il quale Fini sta giocando la vera partita. Secondo, la Lega è un partito che prende di mira temi potabili per il pubblico televisivo, distratto, annoiato, tediato e quindi voglioso di messaggi ipersemplicisti. E poi, soprattutto, la Lega sta facendo una terribile operazione sulle donne. Lasciamo da parte per un attimo la strategia leghista su un tema come quello della Ru486 e pensiamo per esempio al tema della sicurezza nelle nostre città. A prima vista la sicurezza potrebbe parere un tema a favore delle donne, mentre si dimostra essere l’esatto contrario. Ciò che rende sicura una città è l’essere piena di gente, non avere le strade deserte. I locali e le librerie che stanno aperti fino a tardi, e non le ordinanze che li obbligano a chiudere ad orari improponibili. Sicura non è la città con i centri commerciali, ma con i cinema in centro storico. E poi gli eventi culturali in piazza, la musica dal vivo. La sicurezza nelle città è importante ma è da declinare con tutto un altro significato rispetto a quello leghista. Personalmente incontrare le ronde della Lega non mi fa sentire più sicura, al contrario. E ancora meno mi sento sicura se penso che «il modello della donna leghista è l’angelo del focolare». Non sono parole mie, ma di una donna intervistata per il documentario “Occupiamo l’Emilia” (qui il trailer). La condizione delle donne nell’ambiente culturale leghista è testimoniata (inconsapevolemente) dalle parole una ragazza, che nel documentario dichiara entusiasta: “Mio padre mi ha dato la vita, Bossi le ha dato un senso”. Insomma, la Lega è una forza politica in espansione e non è affatto neutra rispetto alle donne. Per quanto la riguarda forse siamo già tornate indietro di sessant’anni e siamo noi che dobbiamo ancora rendercene conto.