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Sentire il filo

Da Annaulaola

Oltre a riassumerne perfettamente il ruolo, il nome di questo grandioso progetto è sicuramente molto evocativo: Feel The Yarn. In principio era semplicemente un progetto di formazione ideato da diverse associazioni ed enti – tutti rigorosamente toscani -, poi è divenuto un vero e proprio format, replicato con cadenza annuale. Da ormai tre anni il distretto produttivo di Prato, ha dato vita a un interessante scambio culturale per sviluppare la conoscenza dei più qualificati filatoi toscani tra gli studenti di alcune prestigiose scuole internazionali di moda e design. Dall’Institute of Fashion Technology di Pechino al Bunka College di Tokyo; dal Parsons di New York al Royal College of Art di Londra e via dicendo.

Sentire il filo

Feel the Yarn è un progetto formativo nato nel 2010 e volto a sviluppare la conoscenza dei filati. Tuttavia non si tratta solamente di un concorso rivolto ai più talentuosi studenti internazionali, ma anche di un blog e di un social network interamente dedicati ai filati e alla maglieria di alta qualità.

Sentire il filo

Come nasce il progetto?

Il progetto nasce dalla voglia di mettersi al servizio dei giovani creativi, fornendo loro materie prime preziose e formazione tecnica su di essi, provenienti dalle scuole di moda internazionali per iniziare con loro un dialogo costruttivo per il futuro

Cosa ne pensi del connubio filati e web?

Il connubio filati web non è facile perché il filato è un bene intermedio che ha sì qualità che si possono percepire attraverso lo schermo di un pc, ma anche altre che solo il tatto può valutare. Ciò nonostante pensiamo che il web possa essere un mezzo straordinario per portare il saper fare italiano dovunque nel mondo e che nel prossimo futuro le sue potenzialità per il BtoB potranno essere ancor più sfruttate.

Quanto è importante per i produttori di filati far parte di un’associazione o mettersi insieme online?

Proprio per questo il Consorzio Promozione Filati (CPF) ha pensato di puntare più sulla promozione dell’immagine delle aziende attraverso il supporto ai giovani creativi e la predisposizione di progetti formativi che si svolgono fisicamente nel distretto pratese e presso la fiera di Pitti Immagine Filati.

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Ed ovviamente queste cose richiedono una progettualità ed uno sforzo che solo l’associazionismo può  garantire ed Internet rappresenta il mezzo più pratico per amplificarne gli effetti.

Credi ci sia futuro per la vendita dei filati online?

Ci sono già esperienze di questo tipo anche all’interno di aziende del nostro territorio, per cui direi proprio di sì. Forse la dimensione del fenomeno non è però paragonabile al business che avviene tramite il canale tradizionale, ma è destinato a crescere.

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Quali sono i vostri obbiettivi futuri?

Per il futuro pensiamo a rinsaldare i legami con le scuole di moda, nostre partner in quest’esperienza, e a studiare i contenuti informativi di interesse dei creativi di maglieria.

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