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Sequestrati titoli di credito Usa e certificati di deposito di mille tonnellate d’oro: valore 4,5 miliardi di dollari. Sono in “dubbia provenienza”. Denunciato un pluripregiudicato che li aveva nella sua auto

Creato il 21 aprile 2012 da Samalos

ROMA - La Guardia di Finanza ha sequestrato titoli di credito di Stato americani per un valore nominale di circa 1,5 miliardi di dollari e certificati di deposito per mille tonnellate d'oro per un controvalore di oltre 3 miliardi di euro, poiché ritenuti di dubbia provenienza. Il sequestro rientra nell'ambito di un'operazione denominata 'Million dollar', che ha interessato le province di Roma e Viterbo e arriva a conclusione di un'indagine condotta dai militari delle Fiamme gialle durata diversi mesi su un giro di titoli del debito pubblico Usa emessi 'al portatore'. Titoli che sono stati emessi dalla Federal Reserve negli anni Trenta e tuttora in circolazione. 
Denunciato all'autorita' giudiziaria di un 70enne pluripregiudicato accusato di introduzione nel territorio dello Stato di monete e titoli presumibilmente falsi. "Si tratta - spiegano gli investigatori - dell'epilogo di un'intensa attività di intelligence, durata alcuni mesi, su un giro di titoli del debito pubblico degli Stati Uniti, emessi 'al portatore' dalla Federal Reserve negli anni '30 ma tuttora in circolazione presumibilmente per essere destinati alla garanzia di prestiti ovvero di opache transazioni finanziarie internazionali". Delineato il quadro investigativo, e' scattato il blitz delle Fiamme gialle del I Gruppo Roma che, in collaborazione con i colleghi di Viterbo, hanno intercettato, nel capoluogo laziale, il 70enne che teneva a bordo della sua auto una valigetta con i titoli e i certificati di deposito, oltre a documentazione relativa a operazioni finanziarie giudicata "interessante" dai militari. A carico dell'uomo figurano precedenti penali per rapina, estorsione, reati contro il patrimonio, traffico di stupefacenti e riciclaggio. 
Sono tuttora in corso accertamenti, con l'ausilio di funzionari della Banca centrale americana e dell'Ambasciata Usa a Roma, volti a "verificare l'autenticita', la natura e la provenienza dei titoli, nonche' la loro destinazione ed eventuali collegamenti dell'uomo con organizzazioni criminali".

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