Il 10 novembre prossimo il primo ministro albanese, Edi Rama, sarà in visita a Belgrado; lui stesso ha definito questo evento “un nuovo inizio per tutti i Balcani”, erano infatti ben 68 anni che un premier albanese non si recava in visita ufficiale nella capitale Serba a causa dei decenni di dissidi che hanno caratterizzato le relazioni bilaterali dei due paesi.
Questa visita, che era stata programmata per il 22 ottobre, venne poi annullata a causa delle violenze seguite alla partita tra Serbia ed Albania, quando dei nazionalisti fecero calare sullo stadio di Belgrado una bandiera raffigurante la cosiddetta “Grande Albania”.
In previsione di una futura integrazione nell’Unione Europea dei due paesi Rama ha affermato: “crediamo che l’Europa abbia oggi bisogno dei Balcani così come i Balcani hanno bisogno dell’Europa” auspicando che il futuro sia migliore per entrambi i popoli ed augurandosi un avvenire di amicizia tra le due nazioni.
La questione più delicata che si frappone ad una normalizzazione delle relazioni diplomatiche tra Belgrado e Tirana è però il riconoscimento da parte della Serbia dell’autodeterminazione del Kosovo, regione la cui popolazione è costituita per la gran parte di cittadini di etnia albanese ma che è storicamente parte della Serbia; Pristina, forte del sostegno di Bruxelles e della Nato, il 17 febbraio 2008 ha infatti dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dallo stato serbo, secessione appoggiata da Tirana ma che Belgrado si è sempre rifiutata di riconoscere.
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Serbia-Albania. Rama su visita a Belgrado, ‘inizia nuovo corso per i Balcani’
Creato il 06 novembre 2014 da Giacomo Dolzani @giacomodolzaniPossono interessarti anche questi articoli :
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