Magazine Cinema
Produzione e distribuzione: :Tilted Productions, Lionsgate Television, Netflix
Episodi : 13 da 60 minuti circa ( season finale da 90 minuti)
Alla fine della prima stagione avevamo lasciato Piper impegnata a strapazzare Tiffany su un tappeto innevato.
L'ha uccisa? Era questo l'interrogativo fondamentale con cui ci eravamo lasciati alla fine della prima stagione.
La risposta è no: Piper subisce l'isolamento e poi un trasferimento che in realtà è solo per un un processo, ma per la vecchia storia per cui sta già scontando la pena e scopre che Alex l'ha imbrogliata di nuovo. E' lei l'unica in prigione.
Continuano i problemi con Larry che esiteranno in una sorpresa, in prigione c'è un nuovo ras del braccio delle nere, Vee, che per organizzare i suoi traffici non esita a manipolare le altre detenute e a usare la violenza ( una delle storylines più lunghe è la sua faida con Red) e c'è spazio anche per conoscere la storia di altre detenute sempre a spasso avanti e indietro nel tempo.
In attesa della seconda stagione ( rilasciata in streaming tutta insieme agli inizi di giugno negli USA), visto che l'attesa si faceva sempre più spasmodica, avevo cominciato a leggere sul web qualcosa che non mi svelasse troppo degli sviluppi successivi della trama e che mi rassicurasse sul prosieguo della serie perché le anticipazioni rilasciate dalla stessa creatrice della seria, Jenji Kohan, non mi facevano presagire nulla di buono.
Si parlava di una serie meno incentrata su Piper e io adoro il suo personaggio, c'era la presenza solo saltuaria per ragioni di contratto e di precedenti impegni lavorativi di Laura Prepon del personaggio di Alex ( e il loro rapporto fondato sull'ambiguità era una delle cose migliori della prima stagione) e si sentiva come un'aria di normalizzazione attorno a uno show che è tutto tranne che normale.
E invece mi sbagliavo, come al solito. Hanno ragione loro.
La seconda stagione di Orange is the New Black è una bomba (quasi) quanto la prima.
Ha un meccanismo molto più oliato, la confidenza che già è scattata durante la prima serie aiuta molto in questo senso, ha in un certo senso una maggior raffinatezza formale , aspetto complicato da maneggiare in una serie ambientata in una prigione che dovrebbe essere per definizione brutta , sporca e cattiva , non una piccola bomboniera in cui è quasi piacevole passare una vacanza vedendo il sole a scacchi.
E qui viene gestito alla grandissima. Litchfield non è quell'abisso infernale che dovrebbe essere una prigione ma non ha quell'aspetto così rassicurante.
Altra novità rispetto alla prima stagione è la presenza di un vero villain di spessore, non me ne voglia la Tiffany della prima serie: Vee è il personaggio forte della serie, una novità assoluta, una donna nera di una certa età violenta, crudele e manipolatrice, machiavellica nel suo modo di pensare e di agire , impegnata in una lunga faida con quello che era uno dei personaggi cardine della prima serie, Red che si risolverà solo alla fine della stagione.
E' vero inoltre che la serie vede Piper un po' meno al centro degli avvenimenti che si svolgono a Litchfield ma gli sceneggiatori gestiscono la sua minore presenza ( c'è addirittura un episodio in cui non compare) con buon senso non facendo assolutamente sentire la sua mancanza.
Forse manca il personaggio di Alex, lo sguardo della bellissima Laura Prepon era un altro dei leitmotiv della prima stagione, ma da anticipazioni rilasciate dalla stessa attrice , pare che nella prossima stagione ( perché è stata confermata già la terza stagione) sarà presente di nuovo in tutti gli episodi.
E noi qui siamo già a gongolare.
La forza principale di Orange is the New Black della prima stagione era però tutto il cast femminile nella sua interezza che svolgeva un lavoro incredibile.
Lavoro che viene confermato anche in questa seconda annata in cui l'aspetto corale viene gestito ancora meglio, con le storie passate di altre detenute che non erano state narrate nella prima serie e con qualche personaggio nuovo ( oltre a Vee, la vera new entry della seconda stagione) come quello dell'attivista SoSo, a dire il vero un character che non mi ha entusiasmato troppo.
Come succedeva nella prima serie anche queste 13 puntate volano via leggere e spedite tra discorsi di donne, intrighi di potere e storie d'amore mediamente infelici.
Mediamente perché a tutto c'è un rimedio, c'è sempre un modo per vedere il domani da una prospettiva positiva.
Ora non resta che attendere fiduciosi la terza stagione, sicuramente ne vedremo delle belle.
Si presentava come uno dei candidati forti ai recenti Golden Globes forte di tre candidature importanti ( alla Schilling, all'attrice che recita nella parte di Occhi Pazzi, Uzo Aduba e come miglior serie comedy/ musical) ma è uscito dalla serata a bocca asciutta.
Peccato perché un premio al cast femminile della serie, favoloso, ci stava tutto.
PERCHE' SI : meccanismo perfetto, cast favoloso , un prodotto formalmente ancora migliore rispetto alla prima stagione, show che viaggia leggero e spedito tra intrighi e cose di donne, un villain di grande spessore, season finale pirotecnico.
PERCHE' NO : sbrigativa la storyline che narra dell'amor interruptus tra Piper e Larry ( e il colpo di scena che c'è dietro non è dei più accattivanti ) ,Alex compare troppo poco, altro twist inspiegabile nel personaggio di Healy.
( VOTO : 8 / 10 )
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