Derby di Milano: un pareggio che non piace. Bene la Juve, bis Roma. Palermo nei guai
Il derby di Milano, tra nebbia e banane dal significato poco, ma realmente poco condivisibile, regala – si fa per dire – un pareggio che di fatto lascia il sorriso a Stramaccioni & co., ma che in classifica lascia l’amaro in bocca all’intera Milano del pallone.
EL SHARAWI E SCHELOTTO: A RISCHIO L’EUROPA – Il pareggio di San Siro rallenta il Milan nella sua rincorsa alla Champions e fa rifiatare l’Inter, reduce dalla disfatta di Firenze in campionato. A dominar la scena è inizialmente il Milan di Allegri, pericoloso in più occasioni. D’altro canto l’Inter soffre, e trova più volte rifugio nelle prodezze di un Handanovic che ricorda il miglior Julio Cesar. Poi El Sharawi sembra consegnare – col suo 16esimo gol in Serie A – la vittoria ai rossoneri, salvo il pareggio al 70esimo del neo-entrato Schelotto, che di testa incorna l’1-1 finale. In attesa di Napoli e Lazio, quello di Milano è un pareggio che sa di sconfitta, di rivalsa per l’Inter e di soddisfazione per un Milan che, di questi tempi, può permettersi di accontentarsi.
TORNA LA JUVE, CROLLA IL TORO – Un Siena tenace e propositivo poco può fare contro una Juventus che, dopo il ko di Roma, torna ad incantare il proprio pubblico con entusiasmo ma non senza difficoltà. Prima un colpo di fortuna di Lichtsteiner, poi un gran gol su schema di Giovinco e un tiro da fuori di Pogba affossano un Siena più volte vicino al gol, ostacolato, però, da un Buffon insuperabile. A +7 sul Napoli i bianconeri tentano di allungare. Domani, i partenopei, cercheranno la risposta con un’avversaria affatto innocua: l’Udinese. A Cagliari, tra i sardi e i granata del Toro, si evolve la sfida più emozionante della giornata. Nel vuoto dell’Is Arenas prima Sau su rigore, poi Cerci (al suo quinto gol in Serie A) danno spettacolo nel primo tempo. Ma è Conti il trascinatore del Cagliari, e dopo aver segnato il 2-2 (poi il Torino si porterà sul 3-3) il capitano dei rossoblù sancisce su deviazione il 4-3 finale.
ROMA BIS: LA NEVE NON FERMA ANDREAZZOLI – La vittoria in trasferta per la Roma mancava dal 2 dicembre del 2012 in quel di Siena. Di lì in poi il caos. La neve di Bergamo sembrava la peggior nemica ai fini di una vittoria fuori casa, eppure la Roma di Andreazzoli lotta, combatte e vince la sua battaglia, ancora con tre reti ai danni – stavolta – di un’Atalanta buona quanto fortunata. Il vantaggio iniziale di Livaja non spaventa i giallorossi e in special modo Marquinho, autore di un gol da manuale del calcio: recupero, dribbling e palla all’angolino. Poi è Roma-show, e Pjanic (migliore del primo tempo) segna l’1-2 su calcio di punizione. Prima dell’intervallo è ancora Livaja, però, a guastar le feste a Burdisso e compagni, trovando il 2-2 di piatto destro. Nella ripresa è però Torosidis ad averla vinta su colpo di testa, firmando il 2-3 finale. La Roma di Andreazzoli rinasce, pecca di imprecisione ma colpisce unita, compatta. Traghettatore o no, il nuovo tecnico inizia a convincere i più scettici e perché no, anche gli zemaniani più accaniti.
CATANIA SUPER. CAOS PALERMO – Il Catania vince di nuovo, e lo fa in casa di un Parma trascinato da Amauri e poco più. Il momento super dei siciliani (in gol Lodi e Keko) li porta saldi al sesto posto – a pari punti con la Fiorentina, ma con una partita in meno – che sa di Europa. In striscia positiva anche la Sampdoria, vittoriosa al Marassi su un Chievo decisamente innocuo e poco incisivo. Tra Palermo e Genoa la partita più noiosa della giornata: un grande Frey e un arbitraggio non impeccabile (negato un rigore agli ospiti) portano il Palermo a trovare l’ennesimo pareggio e a costringere il poco paziente Zamparini ad esonerare Malesani, protagonista in rosanero per sole, tre giornate. Al suo posto è già pronto Gasperini. Un pendolare, ormai.