La Juve non poteva proprio chiudere meglio il campionato. Con il Cagliari, è arrivata la 33esima vittoria, la 19esima in casa e, di conseguenza, il nuovo record di punti in un solo campionato: ben 102 e infranto il precedente primato del Benfica.
Sugli altri due campi del pomeriggio, la Roma perde la terza partita di seguito, questa volta a Genova contro il Grifone – ad opera di Fetfatzidis – , mentre il Catania conquista il terzo successo di fila. A cadere con gli etnei è l’Atalanta.
Ieri sera, intanto, pioggia di gol e pari-show al Friuli, dove un Di Natale in grande spolvero ha dimostrato, con una tripletta, di non essere “finito” e di aver ancora molto da dare, sia all’Udinese, sia al calcio italiano. Alla fine, Udinese-Samp è finita 3-3 e il punto conquistato le mantiene alla minima distanza di un punto.
Juventus 3 – 0 Cagliari (8′ Silvestri (aut.), 15′ Llorente, 40′ Marchisio)
La Juve e Conte vogliono chiudere nel miglior modo possibile davanti al proprio pubblico e desiderano a tutti i costi stabilire il nuovo record europeo. E questo è chiaro sin da subito. La partita, infatti, viene chiusa dopo appena 15′: prima Pirlo, su punizione, incanta lo Stadium e firma l’1-0, complice la deviazione del portiere, Silvestri; poi, al 15′, sugli sviluppi di un corner, Llorente mette in rete di destro senza troppi problemi. Non paghi del doppio vantaggio, i bianconeri continuano a dominare, creano occasioni su occasioni, rischiano poco – Buffon si conferma fondamentale in un paio di circostanze – e danno spettacolo, quando attaccano. Asamoah sfiora il tris, Tévez avrebbe delle nitide opportunità ma si complica la vita e allora ci pensa Marchisio a siglare il 3-0: stop, sombrero e conclusione potente sotto la traversa. In campo, così come in Italia, non c’è proprio stata storia: Juve protagonista assoluta e, al momento, avanti di tre gol.
La ripresa, invece, è avara di emozioni. I bianconeri gestiscono palla e risultato, provano, senza successo, a mandare in porta Tévez e si difendono con ordine dagli sporadici attacchi sardi. Così, i minuti volano via e Conte e Pulga sfruttano il tempo rimanente per dare spazio a chi non è mai sceso sul terreno di gioco e a chi è in cerca di conferme per la prossima stagione. Tra le fila di casa, entrano Rubinho, Pepe e Osvaldo mentre tra gli ospiti il giovanissimo Loi, Bastrini e Ibraimi.
Al fischio finale, al via la festa con una pacifica invasione di campo, bandiere tricolori, maglie celebrative del terzo scudetto consecutivo e del nuovo record imposto. Al termine della premiazione, i festeggiamenti si sposteranno nel centro di Torino, dove la Juve sfilerà su un bus scoperto e verrà accolta dal bagno di folla dei suoi tifosi.