Altra domenica importante per la Serie A. Questo pomeriggio si sono sfidate a distanza, in contemporanea, le tre grandi rivali per la conquista dello scudetto: Roma, Napoli e Juventus che, rispettivamente, hanno affrontato e sconfitto Genoa, Verona e Cagliari. La Juve, forte del primo posto in classifica e di un rassicurante distacco di 8 punti, non si è comunque astenuta dal cercare di mantenere il vantaggio, recuperando l’iniziale svantaggio e infliggendo un punitivo 4-1 agli avversari. Non di minore importanza è stato il match disputato questa mattina tra Torino e Fiorentina, conclusosi con un pareggio a reti inviolate: gli allenatori di entrambe le squadre sono usciti insoddisfatti dallo scorso turno, Ventura per la sonora sconfitta contro il Parma (dopo l’iniziale vantaggio ad opera di Immobile), Montella per aver dovuto definitivamente rinunciare al ritrovato goleador Pepito Rossi a causa del grave infortunio al ginocchio (quello già operato lo scorso anno) conseguito in campo contro il Livorno. Nel pomeriggio si è assistito ad una buona prestazione anche da parte dell’Atalanta, che ha vinto 2-1 contro il Catania.
TORINO – FIORENTINA 0-0
L’anticipo domenicale si è concluso sul punteggio di 0-0: risultato che non soddisfa nessuna delle due rivali. La mancata vittoria dei viola di Montella ha provocato un nuovo distacco dal Napoli (ora a +2), che complica la lotta per la zona Champions, già aggravata dall’assenza di Rossi. La Fiorentina, nonostante i timori iniziali e la difficoltà di sviluppare le azioni di gioco oltre la zona di centrocampo, ha disputato un buon primo tempo. Le occasioni (sprecate) della prima frazione di gara sono tutte sue: destro al volo di Roncaglia da centro-area al 15’, porta mancata di un soffio da Borja Valero al 21’, calcio d’angolo mal sfruttato da Joaquín, servito sotto porta da un allungo di testa di Rodríguez sul corner battuto proprio dallo spagnolo. Il Toro si affida a Cerci, e il numero 11 risponde, o almeno ci prova: è l’unico a rendersi pericoloso nella prima frazione, con un destro rasoterra dal limite dell’area al 40’, conclusione di un’ottima azione personale. Sul finale della prima frazione è ancora Borja Valero a rendersi protagonista, con un tiro al volo che, tuttavia, sfiora il palo. Il nervosismo di Ventura è palpabile, e negli spogliatoi deve essersi fatto sentire, perché dopo l’intervallo a entrare in campo è un’altra squadra: stessi undici, ma atteggiamento completamente diverso. E gli effetti si vedono subito: al 54’ Barreto ha la palla del vantaggio, servito splendidamente da Cerci a centro-area, ma la sciupa malamente; ci riprova al 61’, ma Neto riesce a bloccare in due tempi. L’ultima occasione granata è targata Meggiorini (entrato al posto di Barreto), con un sinistro al volo che finisce alto sopra la traversa: il cross, come sempre, è di Cerci. Finisce sullo 0-0 il match tra le due squadre, che a tempi alterni hanno dominato il campo: risultato giusto.
ROMA – GENOA 4-0 (25’ Florenzi, 30’ Totti, 43’ Maicon, 53’ Benatia)
È stata la gara della Roma più bella della stagione. Una gara vinta nonostante l’ampio numero di squalificati indisponibili (a causa dei due minuti di follia durante la bruciante sconfitta a Torino della settimana scorsa), grazie alla forma strabiliante di Totti e alla motivata fiducia di Garcia nei suoi confronti, che lo ha rilanciato come unica punta optando per il 4-3-2-1. Anche Gasperini ha patito la scelta del giudice sportivo, per cui ha dovuto cancellare Gilardino, l’unica punta davvero prolifica, dall’elenco dei convocabili. Poco conta se i grifoni hanno dovuto giocare per mezz’ora in dieci, a seguito dell’espulsione di Matuzalem: la Roma aveva già chiuso la partita nel primo tempo, infilando 3 goal in 43’, e nel secondo tempo aveva allontanato ogni possibilità di rimonta mettendo a segno il poker al 53’. Una vittoria schiacciante, che ha mandato un chiaro segnale ai bianconeri: la resa non è contemplata, e il campionato è ancora lungo. Anche se le distanze dalla vetta sono ancora lunghe, la Roma ha concluso un eccezionale girone di andata, dopo diversi anni: 44 punti finora, solo uno in meno rispetto al 2001, anno dello scudetto sotto la guida di Fabio Capello. Il primo marcatore della gara è Florenzi, che mette a segno il goal più bello della stagione, al 25’, con una “bicicleta” volante su ribattuta della punizione del capitano. L’iniziale svantaggio juventino ha aiutato la squadra a sbloccarsi, ad inseguire il riscatto. Gervinho potrebbe firmare il raddoppio, è solo davanti al portiere, ma spreca l’occasione. Al 30’, tuttavia, si fa perdonare, servendo Totti che insacca, grazie alla deviazione sfortunata di Manfredini che spiazza il portiere: 231° goal del capitano, il primo all’Olimpico dopo 9 mesi. Al 43’ arriva il tris: corner non sfruttato dal Genoa, contropiede da manuale da parte dei giallorossi, con goal di Maicon grazie ad uno splendido tocco del brasiliano che, servito da Florenzi becca il portiere in uscita. Nel secondo tempo gli undici di Garcia incrementano il vantaggio già nei primi minuti: corner di Totti, palla spedita in rete da Benatia, tutto solo in area. Goal simbolo delle condizioni degli uomini di Gasperini, distratti in difesa e inesistenti nella fascia offensiva, incapaci di superare la propria metà campo per quasi 60 minuti. La partita si chiude definitivamente al 57’: Matuzalem viene espulso per aver lanciato, spazientito per i fischi dei tifosi, un gestaccio alla curva sud durante la sostituzione. Genoa in 10, ma il risultato non cambia, nonostante i giallorossi non mollino la pressione: Perin respinge bene una bordata di Nainggolan, Manfredini salva sulla riga il pallone colpito da Totti, e la conclusione in spaccata di Destro (entrato da poco) termina fuori di pochi centimetri. Vittoria schiacciante, che ha visto confrontarsi una Roma quasi perfetta e il Genoa più deludente dal ritorno in panchina di Gasperini.
NAPOLI – HELLAS VERONA 3-0 (27’ Mertens, 72’ Insigne, 76’ Dzemaili)
Gli uomini di Benítez non si sono lasciati intimorire dalle prestazioni stratosferiche di Roma e Juventus: hanno risposto con un secco 3-0 ai poker degli avversari, lasciando il distacco immutato e allungando le distanze dalla Fiorentina, ora a -2, che non ha ancora rinunciato alla zona Champions.
E’ il Verona a rendersi protagonista in avvio di partita, ma l’assedio si prolunga solo per il primo quarto d’ora, facendo venire i brividi ai tifosi partenopei per una conclusione (altissima) di Toni su cross di Romulo, all’11’.
Ma il divario tecnico è incolmabile, nonostante il Verona stia disputando una stagione eccezionale, sfruttando i propri (scarsi) mezzi al meglio delle proprie possibilità. Il primo azzurro ad impensierire la porta dei veneti è Higuaín, con un gran tiro al 25’: goal solo rimandato di 2’, firmato da Mertens, che sfrutta un bel pallone servito dall’ex Real Madrid, dribbla Cacciatore e beffa Rafael.
Il Verona si impaurisce, si chiude nella propria area, e rischia di veder raddoppiare lo svantaggio, con le due conclusioni di Higuaín (che sfiora il palo) e Callejón (provvidenziale l’intervento del portiere).
L’unico che ci crede ancora è Toni, che manca di poco il pareggio nella ripresa, con un’ottima conclusione, ma il n° 1 partenopeo è attentissimo e compie un mezzo miracolo: porta blindata.
Il raddoppio non tarda ad arrivare, ed è opera di Insigne, che al 27’ mette a segno un buon goal sfruttando un assist di Maggio, servito a seguito di una bella ripartenza partenopea. È ancora da una ripartenza che nasce il goal del tris, messo a segno da Dzemaili, che butta in rete il pallone respinto sulla conclusione di Insigne.
ATALANTA – CATANIA 2-1 (67’ rig. Denis, 86’ Moralez; 89’ Leto [C])
Gli uomini di Colantuono sono riusciti a portare a casa 3 punti importantissimi in chiave salvezza: una vittoria conquistata interamente nel secondo tempo, dopo che la prima frazione si era conclusa a reti inviolate, in un campo invaso dalla nebbia. A sbloccare la partita, dopo diverse occasioni sprecate dai neroazzurri, ci ha pensato Denis, al 67’, finalizzando un rigore procurato da Bonaventura per un fallo di Biraghi: primo goal per lui dopo un mese di digiuno. Il raddoppio arriva al 42’, rete di Moralez, castigando gli avversari che stavano disperatamente cercando di acciuffare il pareggio ed erano rimasti scoperti nelle retrovie. Al 90’, tuttavia, il Catania riesce ad accorciare le distanze, grazie ad un bel piattone di Leto. I brividi durano solo pochi minuti: al triplice fischio il tabellone sancisce la vittoria dell’Atalanta sul risultato di 2-1.
Il turno pomeridiano dell’ultima giornata di Serie A del girone d’andata, dunque, vede l’11^ vittoria consecutiva in campionato della Juventus, mentre Roma e Napoli inseguono al secondo e terzo posto. La 19^ giornata si concluderà con il posticipo domenicale Sassuolo – Milan e con il “Monday night”, che vedrà in scena Sampdoria – Udinese e Inter – Chievo.