In casa Juve già si parlava di crisi. Oggi sarebbe dovuta avvenire la svolta, il giorno del sorpasso della Roma, e Garcia non era il solo a crederci. La Juventus sembrava essere con le spalle al muro: le statistiche erano chiare e incutevano paura per i dati impietosi dell’ultimo periodo, ma non solo. Juventus con una sola vittoria nelle ultime 6 partite e mai vittoriosa (fino a stasera) al San Paolo dal 2001. E poi Doha, con le ferite da rimarginare e l’amaro ancora in bocca.
Ma i bianconeri non si sono lasciati intimorire, anzi: conquistando un generoso (ed eccessivo) 3-1, zittiscono il San Paolo e si riportano a +3 sui giallorossi.
I bianconeri sbloccano il match nel primo tempo, come al solito. Senza il consueto dominio, anzi. I Partenopei sono ben schierati, ci sono pochi spazi di manovra, la Juve si procura due sole buone occasioni. La prima palla goal cade addirittura sui piedi di De Guzman, che la spreca spedendo in curva un buon pallone servito in centro all’area. Il vantaggio (temporaneo) arriva al 29′ grazie a una perla di Pogba, ancora una volta cinico con gli azzurri: destro a giro colpito al volo dal limite dell’area, un goal da cineteca. Come da copione, nel secondo tempo arriva l’1-1. A segno Britos, che, abbandonato dalla difesa bianconera, sfrutta con facilità il calcio d’angolo e batte Buffon. Decisivo l’ingresso di Mertens, che sostituisce lo spento Hamsik: il Napoli cambia ritmo e inizia a spingere sulla fascia sinistra e, l’1-1, arriva proprio su calcio d’angolo battuto dal belga. Juventus, dunque, raggiunta ancora una volta, dopo Inter, Sampdoria e lo stesso Napoli.
Ma la Vecchia Signora questa volta reagisce, e con più di un colpo di fortuna chiude il match. Poco dopo, al 24′, torna in vantaggio grazie a un goal (in leggero fuorigioco) di Cáceres, proprio lui che era predestinato alla sostituzione. Una rete pesantissima di cui si sentirà discutere a lungo. Più tardi arriva anche il 2-2, ma viene giustamente annullato per fallo su Buffon di Koulibaly: per ironia della sorte, ad andare a segno è ancora Cáceres, ma con un autogoal. Grazie all’ invisibilità del reparto d’attacco (dal Pipita al neoacquisto Gabbiadini), la pratica sembra essere ormai archiviata. Ma nel finale le solite incertezze di Ogbonna rischiano di compromettere il risultato: Zapata si lancia verso la porta e cade in area, ma rimedia solo un giallo per simulazione.
In pieno recupero, col Napoli tutto in avanti, i bianconeri riescono pure a calare il tris, targato Vidal, con un contropiede da manuale. E l’esultanza è da Scudetto. 3 punti che valgono oro per fiducia e classifica: per quanto effimero, la Juventus si laurea campionessa d’inverno. Pronostici stravolti e storia riscritta. La crisi è scongiurata.
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