In seguito allo 0-0 del primo anticipo, i match del sabato di questo turno di Serie A, il quattordicesimo, in versione super spezzatino, regalano otto gol e si chiudono con due pareggi per 2-2, che non accontentano nessuna delle quattro squadre coinvolte e cambiano poco o nulla in chiave classifica.
ROMA 2 – 2 SASSUOLO (78’, 93’ Ljajić – 15’, 18’ Zaza)
Doveva essere la serata dedicata al recupero sulla Juventus fermata a Firenze, e invece proprio un altro recupero, quello di quattro minuti concesso da Irrati al 90esimo della sfida contro il Sassuolo, è stato essenziale e necessario alla Roma per acciuffare un punto prezioso, che la mantiene a tre lunghezze dal vertice ed evita la caduta dell’imbattibilità casalinga in campionato.
Il primo tempo è tutto neroverde: Simone Zaza approfitta di due svarioni difensivi e realizza la sua prima doppietta in Serie A tra il minuto 15′ ed il 18′, prima intervenendo in pressing su un leziosismo avventato di De Sanctis e poi bucando in ripartenza una linea arretrata della Roma allo sbando. L’altro nome caldo in campo prima dell’intervallo è Holebas, che fa sbattere un bolide sulla traversa al 28′ e poi compie una sorta di miracolo in scivolata, negando a Berardi la possibilità di trasformare un’ottima azione nel 3-0 che sarebbe risultato quasi definitivo.
L’incubo sembra proseguire nella ripresa quando De Rossi è costretto a farsi ammonire per la seconda volta per fermare un Berardi lanciato verso la porta giallorossa, ma, dopo un quarto d’ora di stallo, Gervinho si intrufola in area e conquista un rigore vitale, grazie al tocco di mano di Vrsaljko. Ljajić trasforma centralmente e si candida a guidare la rimonta, che lo stesso ventitreenne serbo completa al 93esimo su assist di Florenzi (in fuorigioco di mezza scarpa sulla partenza) per il ruggito sollevato dell’Olimpico. C’è ancora tempo per un secondo giallo a Vrsaljko, ma non ce n’è per un clamoroso ribaltone, che sarebbe stato terribile ed ingiusto per gli uomini di Di Francesco, i quali salgono a 19 punti grazie al settimo pareggio complessivo. Per la Roma di Garcia, con il City all’orizzonte, uno scampato pericolo ed un’occasione persa.
TORINO 2 – 2 PALERMO (35’ Martínez, 63’ Glik – 16’ Rigoni, 43’ Dybala)
In serata, il Torino torna tra le mura amiche dopo la beffa siglata Pirlo dall’altra parte della città, ma non torna alla vittoria, che manca ormai dal 29 ottobre (1-0 al Parma). A stoppare in questa circostanza la squadra di Ventura, squalificato per un gesto non esattamente amichevole rivolto ad un tifoso granata al termine del derby, ci ha pensato il Palermo di Iachini, al sesto risultato utile consecutivo, con un eccellente parziale di 14 punti.
A illuminare i primi 45′ è senza dubbio una delle rivelazioni di questo scorcio di stagione, ossia Paulo Dybala; il numero 9 dei siciliani apre l’azione dell’1-0, finalizzata da Rigoni, lasciato tutto solo sulla corsia di destra, e si inventa al 43′ un magistrale controllo di tacco su cross di Lazaar, andando poi ad infilare Gillet, uscito senza molto senno dai pali della sua porta. In mezzo (35′) il pareggio in giravolta di Martínez, alla prima marcatura nel nostro campionato.
Dopo la pausa, i rosanero scompaiono e Quagliarella e compagni prendono le redini del gioco, impattando nuovamente con l’incornata del capitano Glik su calcio d’angolo. Darmian si mette in luce più volte, su entrambi i lati dell’attacco torinista, ma finisce in millimetrico offside prima di far partire un cross deviato nella sua rete da Muñoz. Restano così rimpianti per una partita che poteva essere portata a casa da parte del Torino con maggiore convinzione, ma il Palermo ha dimostrato attraverso il cinismo l’attuale divario di cinque punti in classifica.
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