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Serie A. Milan - Novara 2-1 | Inzaghi come nelle favole. San Siro piange, in un giorno di dolorosi addii. | Video

Creato il 14 maggio 2012 da Slepland
Finisce un'era. Il Milan perde le sue leggende. San Siro saluta i suoi campioni e poi esplode in lacrime al gol di SuperPippo. Serie A. Milan - Novara 2-1 | Inzaghi come nelle favole. San Siro piange, in un giorno di dolorosi addii. | Video Non poteva non finire diversamente, la storia tra il Milan e Filippo Inzaghi. Una storia fatta di gol, vittorie ed emozioni, che hanno portato SuperPippo a diventare il più amato dalla curva Sud. Una storia che è una favola, e come tutte le favole ha un lieto fine. Il numero 9, alla sua numero 300 con la maglia del diavolo, fa piangere San Siro, quando si smarca alla sua maniera dalla difesa del Novara, controlla di petto un assist al bacio di Seedorf e segna, calciando al volo di destro, il gol vittoria del 2-1, il numero 126 in rossonero, proprio sotto i suoi tifosi che lo hanno amato incondizionatamente, regalando ancora una volta le emozioni più grandi di questo sport.
Milan - Novara 2-1 | Video Highlights
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Serie A. Milan - Novara 2-1 | Inzaghi come nelle favole. San Siro piange, in un giorno di dolorosi addii. | Video Pippo Inzaghi a fine gara, dichiara di non aver ancora deciso riguardo al suo futuro, sicuramente non vestirà la casacca rossonera, ma il pensiero di smettere del tutto lo tormenta: “Come si fa a uscire? Non ce la faccio ad andare a casa. E’ tutto magico, questa maglia mi ha fatto vivere emozioni incredibili, ho battuto tutti i record. Forse è giusto lasciare così o forse no, perché ho tanta voglia. Per me è difficile giocare con un’altra maglia, devo riflettere. Oggi mi godo un’altra splendida giornata.Parlerò con Galliani e Berlusconi, mi hanno voluto loro al Milan e ora vediamo cosa mi proporranno, quale sarà il loro pensiero: quando non hai dolore e hai la voglia di un ragazzino dire basta è dura, ma anche non giocare con la maglia del Milan è dura”. Serie A. Milan - Novara 2-1 | Inzaghi come nelle favole. San Siro piange, in un giorno di dolorosi addii. | Video Parla anche Rino Gattuso, altro pezzo di storia che se ne va: “Sono due giorni che parlo, la gente ormai sarà stufa di sentirmi. Come ho già detto, vestire questa maglia per me è stato un sogno. Ho dato tutto quello che potevo a questa società, ma è stato meno di quello che ho ricevuto. Ora, come nei videogiochi, è comparsa la scritta 'game over'. Non è una decisione affrettata, avrei potuto accettare un contratto e guadagnare molto: ma penso di poter fare ancora molto per il calcio, per questo non ho accettato la proposta di fare il dirigente. Domani comincerà una nuova avventura a Coverciano per il patentino da allenatore. Si tratta di una opportunità per chi, come me, ha vinto il mondiale, e penso che sia giusto sfruttarla e poi metterla da parte. Penso che fare l’allenatore sia più difficile che fare il giocatore, per ora comunque ho la voglia di rimettermi in gioco, quando mi alzo al mattino ho voglia di allenarmi. Galliani mi ha chiamato ieri alle 23.40, mi ha chiesto di ripensarci, ha detto che il Milan è casa mia, ma io ormai ho preso la mia decisione: non è un addio, è un arrivederci”.
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Grazie Campioni
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Finisce un'era. Insieme a Gattuso e Inzaghi, anche Nesta e probabilmente Seedorf, lasciano la serie A, dopo 10 anni di Milan. Campioni dentro e fuori dal campo, bandiere, che sempre più raramente si vedono ai giorni nostri. San Siro piange nel giorno degli addii, non ci crede ancora, rimane lì, immobile, a guardare i suoi campioni abbracciarsi in mezzo al campo, consapevole di non potere più rivederli correre e lottare per quella maglia. I campioni non ci credono neanche loro, lasciare il Milan dicono, è come lasciare una famiglia, vince la commozione e anche guerrieri di mille battaglie come Gattuso e Ambrosini scoppiano a piangere. Zambrotta e Van Bommel, altri due partenti, non sono da meno e, anche se non hanno passato un decennio in rossonero, ci sono lacrime anche per loro, mentre i tifosi li acclamano a gran voce. Finisce un'era. Non resta altro che dire: Grazie! Grazie a questi immensi campioni di calcio, ma soprattutto campioni di grandi valori.

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