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Serie A: Roma in vetta con Astori, 0-1 sulla linea.

Creato il 06 gennaio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

In mezzo alle polemiche, la Roma di Rudi Garcia apre il 2015 sbancando il Friuli di Udine per 1-0, firmato dal decisivo colpo di testa di Astori, gol fantasma (più fantasma che gol) convalidato da Guida in disaccordo con l’arbitro di porta Maresca. Il bottino della stagione aumenta a 39 punti e ciò pone i lupi della capitale al primo posto della classifica del campionato a fianco della Juventus, impegnata in serata nel derby d’Italia dello Stadium.

A discapito delle indiscrezioni della vigilia, Garcia regala un’altra panchina a Destro e ci permette di ammirare un ennesimo confronto tra i due cannonieri più prolifici della serie A in attività, ossia Francesco Totti e Totò Di Natale. A fianco del primo, lo schieramento giallorosso prevede Ljajic e Iturbe, con quest’ultimo chiamato ad una svolta nelle prestazioni dopo i primi mesi deludenti, anche considerata la prolungata assenza di Gervinho causa Coppa d’Africa.
La Roma tenta inoltre di ritrovare definitivamente dal primo minuto il vero Strootman, lasciando Nainggolan (diffidato) seduto a bordo campo, mentre Stramaccioni sceglie lo spagnolo Geijo a supporto del bomber napoletano.

La Roma si impossessa presto del controllo del gioco, ma non riesce a pungere con convinzione fino all’episodio del 17esimo minuto, primo episodio da moviola del 2015. Astori, libero di saltare, sovrasta la difesa friulana sulla punizione di Totti ed impatta verso la porta di Karnezis: la sfera sbatte sulla parte bassa della traversa e rimbalza nei pressi della riga. L’arbitro addizionale sembra non esprimersi in tempi rapidi (anche se pare contrario alla convalida) e allora l’arbitro Guida convalida la rete dello 0-1, proprio mentre il difensore di Garcia aveva già le mani nei capelli per un probabile nulla di fatto. La Roma passa, i dubbi no, le proteste dell’Udinese tanto meno. Il gioco però prosegue e la rabbia dei padroni di casa si traduce velocemente in una palla gol, che Gabriel Silva non concretizza sul secondo palo a causa di un leggero ritardo sul servizio illuminante di Di Natale. I giallorossi faticano a riproporsi con azioni manovrate e possesso palla, ma vivono di fiammate come quella a sette minuti dall’intervallo, quando Totti viene pescato in area dalla fascia destra e si fa parare il tiro, anche per colpa della buona opposizione di Danilo.

Nell’intervallo, solo nell’intervallo, c’è quindi spazio per tecnologia, immagini e verdetti sulla marcatura del vantaggio romanista. Da una prospettiva è evidente come la palla tocchi interamente il terreno oltre la linea bianca tra i due montanti. Ma c’è un ma. Le ricostruzioni tecnologiche, per capirci simili a quelle utilizzate ai Mondiali e in Premier League, evidenziano come un piccolo spicchio, o meglio una sottile calotta, della sfera non varchi quella stessa linea, ed è quello che conta. Arduo da vedere per il giudice, coperto dal palo, forse ancora di più per il direttore di gara: a quando la goal line technology, unica soluzione al problema, anche in Italia?

Il gioco riprende con l’Udinese che si affida a lanci lunghi e sembra non essere più in grado di rendersi pericolosa come nella seconda metà del primo tempo. I ritmi pian piano si abbassano e la sfida diventa una classica partita post-pausa, con la squadra in vantaggio che gestisce e quella all’inseguimento senza forze per replicare. Il portiere greco in bianconero è sicuramente più impegnato di De Sanctis e Stramaccioni prova a mescolare le carte inserendo Thereau e Pasquale e rispondendo alla doppia mossa del collega francese (Florenzi e Torosidis per Totti e Maicon). I risultati tuttavia latitano e lo stesso Karnezis deve prodigarsi un paio di volte su Iturbe e Pjanic, prima che la sua squadra si affacci nell’area opposta con due corner.
C’è ancora tempo per discussioni e reclami: all’85esimo Emanuelson interviene in area da dietro su Kone, senza colpire il pallone ed interrompendo l’azione avversaria. Guida non fischia e tutte le energie residue dell’Udinese vengono riversate in altre proteste per il rigore non concesso. Ancora Emanuelson e poi Florenzi non chiudono la partita nel recupero fallendo il raddoppio, ma non è necessario.

L’Udinese reclama ancora per le penalizzazioni per errori arbitrali, dopo il gol convalidato a Rami da parte di Valeri in un’occasione analoga a quella odierna, e rimane al nono posto a 22 punti. Per la Roma, pur senza sopraffare o meritare in toto, si tratta del terzo successo consecutivo in trasferta nei confini italiani, che consente di mantenere aperta la lotta per il titolo di Campione d’Inverno. E domenica arriva l’attesissimo derby della capitale, con Felipe Anderson e la sua Lazio al varco dell’Olimpico, pronti per lo sgambetto.

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