Serie A: super Ciro, altroché Immobile; bene la Roma
Roma e Torino sono le due protagoniste di questo sabato calcistico. Entrambe hanno vinto e convinto con avversari di minor spessore, rispettivamente Chievo e Livorno, e martedì si affronteranno nell’anticipo della 30a giornata di Serie A.
Alle 18, sono scesi in campo Torino e Livorno. Partita senza storia, dominata in lungo e in largo dai granata, usciti vittoriosi 3 a 1 sugli amaranto e, non fosse per Bardi, il risultato ora sarebbe ancora più rotondo. Tutte e 3 le marcature portano il nome di Ciro Immobile, che si è rifatto con gli interessi del grossolano errore sottoporta compiuto col Napoli. Una tripletta preziosa per l’attaccante di Ventura che torna sia al gol (ben 13 finora) sia a sognare il Mondiali, non più utopia. Il gol della bandiera per gli uomini di Di Carlo arriva al 89’ – a giochi già chiusi da un pezzo – e porta la firma di Siligardi. Alla fine, il Toro ritrova la porta e la vittoria – assente dal 17 febbraio – mentre il Livorno fa un passo indietro rispetto al match col Bologna.
L’anticipo serale è di scena al Bentegodi di Verona. Le due compagini si incrociano con obiettivi differenti: Chievo per la salvezza, Roma per blindare il 2° posto. Mire diverse per via di un profondo gap evidente in ogni reparto sin dalle prime battute: da una parte, una difesa solida e spesso impermeabile, quella giallorossa; dall’altra, una imbarazzante e scordinata che, nel primo tempo, si autocondanna ad un’altra sconfitta. Cesar, con troppa sicurezza, non va deciso sul pallone, regalandolo a Gervinho, che, si sa, non è un killer d’area, ma di certo non si fa scappare tali opportunità ed è 1 – 0 Roma. Fioccano regali da parte dell’inguardabile retroguardia scaligera, Agazzi ci mette alcune pezze ma non può nulla sul raddoppio di Destro, servito perfettamente in profondità da Taddei. Il centrocampo, poi, fa una fatica immensa ad arginare i mediani di Garcia. Strootman non c’è, vero, ma Taddei lo sostituisce egregiamente, Pjanic è sempre un pericolo, che sia al top della forma che sia malconcio, e Nainggolan collabora in entrambe le fasi. Infine, l’attacco clivense è di un altro pianeta – in senso negativo –: già Paloschi, uomo-bomber di Corini, è costretto a far a sportellate da solo con Benatia e Castan, se poi non viene neanche servito a dovere dai compagni, è notte fonda per tutti. Questo è quanto avviene nel corso dei 90’, che regalano i due gol del primo tempo e altre occasioni, soprattutto giallorosse, non concretizzate. Prestazione deludente dei veneti, che avrebbero dovuto fare molto di più, quanto meno trovare il gol della bandiera. Questo, almeno stasera, differenzia il Livorno dal Chievo. Le accomunano, invece, la prestazione, la passività e la posizione in graduatoria: sempre appaiate a 24 punti. Occhio al baratro della Serie B.
La Roma, sempre con una partita da recuperare, allunga sul Napoli; il Livorno rimane immobile al quart’ultimo posto col Chievo; infine, il Torino, trascinato da un immenso Immobile, sale a 39 lunghezze.