Serie Tv Les Revenants – Zombie con una marcia in più
State cercando il degno erede di serie come Twin Peaks e Lost? Non lo troverete. Non tra le serie americane, almeno. Se negli Stati Uniti in molti hanno tentato di replicare lo stile e le idee di queste due rivoluzionarie serie, nessuna è riuscita a farlo in maniera efficace. A riuscirci, a sorpresa, è invece una serie francese il cui merito è proprio quello di non cercare di scimmiottarle. Guardando Les Revenants si ha infatti l’impressione di trovarsi di fronte a qualcosa di nuovo, a qualcosa di grandioso. La stessa sensazione provata ai tempi degli esordi di Twin Peaks e Lost, appunto. Per il resto, è una serie che crea un mondo suo, con atmosfere inquietanti, suggestioni bibliche, più una splendida colonna sonora del gruppo post-rock scozzese dei Mogwai, che hanno realizzato per l’occasione delle musiche destinate a rimanervi incollate in testa.
Ma cos’è Les Revenants? O meglio, chi sono Les Revenants?
Les Revenants sono quelli che sono ritornati dalla morte. Non sono fantasmi e non sono nemmeno zombie, non propriamente. Dormono poco, hanno costantemente fame, eppure non sbranano le altre persone. Sembrano vivi, sembrano come le altre persone, però lo saranno davvero?
Questa è una delle domande che vengono in mente guardando questa sconvolgente serie, ma non è la sola. I misteri si accumulano episodio dopo episodio e rappresentano una parte del fascino che questa produzione transalpina di Canal + emana. Un’altra parte della sua abbagliante bellezza sta invece nella costruzione dei personaggi, profonda e molto intima. Una galleria umana variegata che riporta alla mente un racconto corale ricco di altrettanti misteri e punti interrogativi, ovvero il citato Lost.
Presentata ieri (lunedì 30 settembre) al Roma Fiction Fest, Les Revenants è una serie mystery con qualche accenno horror e una tensione costante. Se vogliamo, è anche una serie sugli zombie, eppure siamo parecchio lontani sia da The Walking Dead che dalle pellicole di George A. Romero, o da chiunque si sia approcciato alla tematica dei morti viventi. Il riferimento sembra allora essere un tipo di horror più intimista, vicino alla pellicola svedese Lasciami entrare, di cui è stato anche realizzato il remake americano Blood Story; laddove lì si rileggevano in maniera singolare le storie dei vampiri, lo stesso avviene qui con quelli che sono tornati. Ma non chiamateli zombie.
Altri riferimenti sembrano essere inoltre film come Amabili resti, Ghost e Il sesto senso, che riflettono sulla vita dopo la morte, sia per coloro che sono andati nell’Aldilà, che per coloro che sono ancora nell’Aldiquà. Ma comunque non chiamateli nemmeno fantasmi. Sono Les Revenants e lo so che non vi ho spiegato molto di più, però l’ho fatto apposta. La magia di questa serie va scoperta di persona. Vedere per credere.
di Marco Goi per Oggialcinema.net