immagine da Versante Ripido, fanzine per la diffusione della poesia
Stavo preparando tranquilla lo zaino per le mie vacanze zaino in spalla sulle orme di Sandokan (leggasi anche vacanze zingare tra Couchsurfing, voli low cost e traghetti di dubbia sicurezza) quando mi è arrivato il messaggio di sfida di Seleapi e non potevo proprio tirarmi indietro.
Così eccomi qua sul divano con uno zaino mezzo fatto da un lato, fotocopie sparse di guide turistiche dall'altro e gatti intenti a fare le fusa mentre mi dispero cercando di capire perché ho sempre odiato la poesia.
Dalle mie reminiscenze scolastiche riemergono faticosamente Ungaretti e Catullo che altro non hanno in comune se non amare la sintesi e arrivarmi dritto al cuore. Tutti gli altri autori sono stati solo un faticoso fardello da studiare ogni tanto.
Visto che questa sfida ha richiesto un faticoso ripasso su un argomento a me decisamente ostico condivido con voi ed anche a beneficio dei blogger che sfiderò cosa ho imparato.
Cos'è la poesia? La definizione migliore l'ho trovata sul sito di una scuola elementare:
definizioni di poesia prese in prestito dalla Scuola Longhena
E leggendo la poesia come immaginazione in rima finalmente ho iniziato ad odiarla di meno. Purtroppo ventiquattro ore sono poche per colmare le lacune di anni e visto che la prossima settimana sono di partenza anche la scelta e la spedizione di un libro a Seleapi non era fattibile così ho ripreso il già citato Ungaretti.
Regolamento
- una volta ricevuta la sfida, si hanno 24 ore per postare una poesia sul proprio blog il post in cui c'è la poesia
- si deve chiudere con una lista di cinque blogger che vengono sfidati allo stesso gioco e avvertirli della sfida
- passate le 24 ore di tempo, chi non l'avesse ancora pubblicata deve regalare un libro al blogger sfidante
Le poesie di Giuseppe Ungaretti, precursore dell'ermetismo, sono una specie di haiku senza rigide regole formali, ma che riescono a trasmettere emozioni pur utilizzando il minor numero di parole possibili ed è qui che secondo me sta la vera genialità dell'autore.
Si sta comed'autunnosugli alberile foglie
Le righe sopra sono un'intera poesia, Soldati, che si basa sulla similitudine tra le foglie autunnali e i militari: entrambe le loro esistenze possono finire all'improvviso, per la guerra e la vita al fronte o per un soffio di vento che spazza via le foglie. Altre poesie sono più lunghe, ma lo stile resta sempre essenziale.
Fino a poche ore fa mi immaginavo Ungaretti nascere, crescere e scribacchiare nella zona del Carso e poi non avere più una sua vita (grazie Scuola che mi hai aiutato ad ampliare le mie conoscenze!), ma in realtà ha avuto una vita parecchio più movimentata essendo nato in Egitto da genitori italiani, cresciuto dalla madre vedova ed avendo vissuto in giro per il mondo. Di lui c'è da ricordare ancora che nonostante fosse un interventista ed avesse successivamente aderito al fascismo, la guerra lo segnò talmente profondamente da scrivere poesie così genuine e cariche di umanità da non poter certo venir messe al servizio del regime. Una persona parecchio complicata insomma.
Io in ogni caso interpreto le sue poesie come un invito alla pace e alla riflessione sull'inutilità della guerra.
Passo quindi la sfida a:
- Dove gira il sole
- Vitto e Libri
- Maghella di casa
- Ho fatto il composto
- Tine the lazy
(Ed ora torno a preparare lo zaino...)