13 dicembre 2013 • London Calling, Vetrina Cinema
Gli eventi di questa settimana esaltano il cinema made in Italy,
con film che talvolta persino noi sembriamo aver dimenticato
Nuovissimo cinema Paradiso: Il prossimo fine settimana non ci sarà solo Lo Hobbit a debuttare nei cinema di Londra. Per festeggiare il venticinquesimo anniversario, l’Inghilterra (non l’Italia) ha infatti deciso di restaurare Nuovo Cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore e di farlo tornare di nuovo nelle sale come grande evento speciale (il blu-ray di questa nuova versione sarà poi in vendita dal 16 dicembre). Vincitore dell’Oscar come miglior film straniero e premiato dalla British Academy con 5 BAFTA, il film italiano ha fatto innamorare il mondo intero con un messaggio universale, come ricorda il protagonista Salvatore Cascio, oggi trentaquattrenne, in un’intervista del Guardian: “È un film sul potere dei sogni, in cui vediamo persone andare al cinema e sognare, dimenticandosi tutti i loro problemi. Nel mondo di oggi, con questa crisi che stiamo attraversando, il film ci ricorda che tutti possiamo, e dobbiamo, continuare a sognare.”
Italian Horror Story: troppo facilmente il nostro cinema un po’ “snob” è solito relegare i film di genere ad una immeritata serie B. Come al solito, ci pensa l’estero a rivalutare le nostre pellicole. Il British Film Institute, nell’ambito della sua rassegna sul cinema gotico, ha infatti stilato una top 10 dei film italiani che hanno fatto la storia del genere: “Dopo il cinema dei telefoni bianchi e la forte censura del fascismo, l’Italia si è rifatta del tempo perduto negli anni a seguire”, così ha scritto il BFI, che oltre ad omaggiare con una proiezione speciale il pionieristico I Vampiri di Riccardo Freda (1956), ha voluto elogiare l’estro visivo di registi come Mario Bava (presente nella classifica con I Tre Volti della Paura e Lisa e il Diavolo) e, ovviamente, Dario Argento (Suspiria e Inferno su tutti). Non mancano, però, altri nomi di spicco, come La casa dalle finestre che ridono di Pupi Avati, e altri curiosi titoli divenuti nel tempo dei cult, come Quella villa accanto al cimitero di Lucio Fulci, Dellamorte Dellamore di Michele Soavi e Il mostro è in tavola… Barone Frankenstein di Paul Morrisey. Recuperate allora questi titoli e lasciatevi ipnotizzare dal gotico italiano, un genere, scrive il BFI, “di eterea bellezza e tormentoso surrealismo”!
Blow Up – Michelangelo Antonioni
A Qualcuno piace Pop: grande risalto e successo a Londra per la mostra sulla Pop Art e il design, evento che ha racchiuso in sé anche una retrospettiva sul cinema dal titolo Images of Desire. Con essa, si è voluto dare risalto a quelle pellicole legate ad una delle principali tematiche degli artisti pop: il rapporto tra uomo e tecnologia e il connubio corpo/macchina. In questo ampio ritratto, un suo ruolo lo ha giocato anche il cinema italiano, non solo con le labbra di Sophia Loren a tormentare i quadri del pittore Richard Hamilton, ma anche con Blow Up di Michelangelo Antonioni, scelto come uno dei principali esempi di analisi del concetto di visione e del rapporto tra mezzo tecnologico e corpo umano. A fianco al nostro indimenticato regista, altri capolavori come 2001 Odissea nello Spazio e Il Pianeta Proibito, ad esaltare un cinema che guarda con terrore e fascinazione al futuro che verrà.
Box Office UK: settimana abbastanza tranquilla, in attesa dell’arrivo di Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug. Perde finalmente lo scettro della classifica Hunger Games – Catching Fire, che comunque supera i 26 milioni di sterline e diventa il settimo film più visto dell’anno nel Regno Unito, ad una manciata di “pound” da I Croods, Man of Steel – L’uomo d’Acciaio e Monsters University. A spodestare la pellicola con Jennifer Lawrence ci ha pensato il film d’animazione Frozen, con un buon debutto (però non stellare) che sfiora i 5 milioni di sterline.
Tante, invece, le delusioni di questa settimana, a partire dal magro bottino di Homefront, thriller diretto da Silvester Stallone con protagonista James Franco, appena quinto. Fa peggio l’atteso Nebraska di Alexander Payne, arrivato solo decimo, mentre si conferma un disastro il remake di Old Boy, che non ha convinto e che non è andato oltre un brutto dodicesimo piazzamento. La prossima settimana arriverà, però, il ciclone Peter Jackson a rompere tutti gli equilibri.
Di Diego Scerrati per Oggialcinema.net
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