Lebron James? Dwyane Wade? Chris Bosh? No, l’eroe di questo 2-1 degli Heat è Shane Courtney Battier. L’ex Duke, alla sua prima finale NBA, sta giocando con una fiducia nei propri mezzi che avrebbe fatto invidia a Damon Jones, quel tiratore scelto che fece solo sfiorare il titolo a Lebron James ai tempi dei Cavs, ricordato più per la sua personalità fuori dal campo che per le sue prodezze sul parquet. Battier, annoverato nella lista “the others“, cioè tutti quelli che sulla maglia non abbiano scritto Wade, Bosh o James, fino ad ora è stato un fattore determinante in queste Finals. Partito con 17 punti frutto di un 6/9 dal campo (4/6 da tre), poi le percentuali sono solo salite. In gara-2 sono arrivati altri 17 punti con un devastante 5/8 dalla lunga distanza, tra cui la fortunosa tripla di tabella piuttosto rilevante ai fini del risultato.
Dopo 34 punti con appena 5 errori, Scott Brooks ha dovuto adeguarsi cambiando scelte difensive sul Campione NCAA del 2001. L’ex Memphis e Rockets non ha più potuto godere di molto spazio dai difensori di OKC, ma lo stesso ha saputo dare un grande contributo: nella prima partita all’American Airlines Arena Battier ha segnato 9 punti, facendo muovere la retina ogni volta che ha alzato la mano. 2/2 da tre, 3/3 dalla lunetta, punendo tutti gli errori commessi dalla difesa dei Thunder. Nella serie c’è quindi un incredibile 11/15 da dietro l’arco, di cui 10/13 da dove la linea dista 23 piedi e 9 pollici (7.24 metri).
Ovviamente il vecchio Shane, classe ’78, è fondamentale anche in difesa, dove si è già messo sulle piste di tutti gli esterni più pericolosi di Oklahoma City.
Volevata una bella storia per questa Finals, quella di Battier ci assomiglia tanto!
Questi i 17 punti di gara-2: god job Shane.