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Shureitachi - Vermilion souls

Creato il 23 giugno 2010 da Guchippai
Shureitachi - Vermilion soulsgeneralmente mi faccio da sola un'opinione delle cose ed evito di imbottirmi di pregiudizi leggendo troppe critiche e recensioni prima di affrontare un nuovo libro o un nuovo film, ma ci sono casi in cui so che partirei in svantaggio se non facessi un po' di lavoro preliminare. intuendo che questo fosse proprio uno di quei casi, prima di avventurarmi nella visione di questo film ne ho letto non le recensioni ma la spiegazione, nonchè un commento di Iwana Masaki che l'ha scritto e diretto. devo dire che ho fatto bene, perchè, se da un lato posso affermare con assoluta certezza che mi è piaciuto molto, dall'altro confesso con eguale umiltà che non ci ho capito una mazza. intanto ero preparata a un mattone, e lo stesso Iwana-san, che ieri sera era presente e ha brevemente presentato il suo lavoro, ha affermato che era "hard to eat". d'accordo, altre cose si digeriscono meglio, ma ho visto certe pellicole simil-artistiche in vita mia che mi han fatto crollare prima del secondo tempo, mentre con questa non ho avuto problemi a mantenere gli occhioni sgranati fino alla fine. la vicenda, se così si può definire, è ambientata nella Tokyo del primo dopoguerra, ma in realtà il film è stato interamente girato in Normandia, dove Iwana-san abita da tempo. un bambino, rincorrendo un volantino trasportato dal vento, entra in una proprietà imperiale off limits e viene catturato dal guardiano Hinomaru, ex-kamikaze fallito (perchè si è salvato), e portato all'interno di una casa in cui vivono quattro malati: il deforme Hizume (che ha le dita delle mani unite insieme ed è tuttavia un eccellente calligrafo: usa la bocca), l'ex-prostituta Nean (che è sopravvissuta a un tentativo di suicidio), Maria (che non parla e non si muove) e infine Kakera, la quale giusto quella mattina è morta. un quinto malato/detenuto è riuscito a fuggire e a morire; la malattia che li affligge infatti gli impedisce di affrontare la luce del sole, ed è per questo che nessuno esce mai dalla casa di giorno. non si capisce bene quale sia il crimine per il quale essi sono rinchiusi, se di crimine si tratta, infatti pare piuttosto che la loro unica colpa sia la malattia incurabile. tutti gli abitanti della casa comunque, incluso Hinomaru, non fanno altro che attendere con ansia il giorno della loro morte: avverrà tramite gas e a deciderlo sarà un non meglio identificato capo, ma occorre un presupposto, ovvero che nella casa ci siano cinque malati. poichè Hinomaru stesso vuol morire, parrebbe che il numero giusto sia stato raggiunto, se non che gli abitanti si rendono conto che, essendosi sbarazzati del cadavere di Kakera, si ritrovano nuovamente in numero inadeguato. il bambino, dal canto suo, si offre di immolarsi insieme a loro affermando che, poichè ha già vissuto anni felici, non gli importa di morire per loro che invece soffrono terribilmente (si scoprirà poi che egli mente e che in realtà detesta la sua vita quanto gli altri). lui e Nean partono dunque alla ricerca del cadavere di Kakera, per recuperarlo e ingannare il capo; ci riescono, e così la messinscena pare pronta. ci sarà un'ulteriore complicazione, ma alla fine riusciranno nel loro intento e resterà, come unico sopravvissuto, il bambino. il film è girato in bianco e nero e la splendida fotografia costituisce sicuramente uno dei suoi punti di forza; scene più realistiche sono inframmezzate da brevi momenti di danza butoh (impressionante quella eseguita dal personaggio di Kakera) e da scene che possono essere sogni o visioni (qui purtroppo entra il gioco il mio ritardo mentale, ovvero la mia incapacità di capire simbolismi e quant'altro). ci sono anche alcune scene molto forti che non esiterei a definire pornografiche, se non fosse che qui il sesso non viene utilizzato in maniera fine a se stessa, ma come mezzo per colpire e per sottolineare un messaggio. che sensazione dà un film così? certamente di sconcerto. non mi è ben chiaro dove Iwana-san vuole andare a parare con questo ballo di morte; lui, nella dichiarazione fatta sul proprio sito, dice che il suo intento è quello di esplorare la vita attraverso la morte (la sua ineluttabilità, il desiderarla o l'essere ridotti a semplici corpi) e che lui ritiene che la vita umana sia un nulla, ma un nulla che si può rendere intenso se la vita attacca il semplice fatto di esistere. adesso vi sembra di averci capito qualcosa di più?

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