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I parlamentari PDL si dimettono. È crisi di Governo.
È quanto ha annunciato oggi pomeriggio Angelino Alfano, vicepremier del Partito delle Libertà (o Forza Italia, qualsivoglia): “I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni”.
Pochi minuti prima, arrivava l’ordine da parte di Berlusconi, deciso ormai a mettere in atto le minacce dei suoi fedelissimi: per non far ricadere sugli italiani una “ulteriore vessazione da parte della sinistra” (leggasi aumento dell’Iva).
Vede dunque la luce la proposta che Renato Brunetta aveva tirato fuori dal cilindro durante una cena con il leader PDL. E viene meno la richiesta accorata di Giorgio Napolitano alla stabilità e alla coesione.
Enrico Letta, da parte sua, non ci sta e chiede senza se e senza ma un chiarimento “davanti a tutto il paese”. Secondo fonti interne a palazzo Chigi, proprio le dimissioni del PDL porterebbero all’aumento dell’Iva poiché non renderebbero possibile raggiungere il numero sufficiente per l’approvazione del dl.
Anche Epifani è al limite della sopportazione, accusando l’azione dei senatori come “un altro atto di sfascio” aggiungendo che ” dovremo valutare esattamente le conseguenze di questo gesto. L’irresponsabilità sta salendo a livelli che non erano razionalmente valutabili”.
Il PDL continua invece a sostenere che le proprie dimissioni sono dovute al non mantenimento dei patti con il PD, oltre che sulla spinta di quest’ultimo alle riforme, che il partito stesso riteneva preoccupante.
È Berlusconi stesso a dire che “La decisione assunta ieri dal Presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, di congelare l’attività di governo, determinando in questo modo l’aumento dell’Iva è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto”.
Morra, del Movimento5Stelle, spinge verso il voto immediato: “La palla passi ai cittadini” mentre Zanda, presidente al Senato per il PD, sostiene la pericolosità di mettere le questioni personali “davanti agli interessi dell’Italia”.
Vendola (Sel) è pessimista: “Siamo davanti al rischio dello schianto della Repubblica”.
Più tranquillo Fassina (PD): “sono sicuro che troveremo un’altra maggioranza in Parlamento”.