Si indebolisce il dollaro
Bene P&G, Amex ed Intel. Scendono Unitedhealth, Visa e JP Morgan. Sul Nasdaq vola Tripadvisor dopo accordo con Marriott, giù Adobe.
Ritorno sul commento alla giornata borsistica americana di ieri, dopo che nelle prime due sedute della settimana l’indice Dow Jones aveva guadagnato 100 punti al giorno mi ero dichiarato molto “dubbioso” che anche oggi sarebbe andata così e quindi ritenevo difficile che ci saremmo ritrovati oggi su quota 18.000 punti.
E così è stato.
E qualche ora fa, nel commento alla giornata di Piazza Affari ipotizzavo una risposta “non entusiastica” del mercato alle parole al “miele caramellato” che avrebbe avuto la Yellen.
E così è stato.
In effetti la Presidentessa della Fed, dopo un primo trimestre dell’anno che potremmo definire disastroso (e non sto esagerando), per cui già a marzo aveva dovuto tagliare le stime d crescita, ha ora ulteriormente ritoccato al ribasso le previsioni di crescita per l’intero anno, e probabilmente lo ha fatto ora perché in possesso dei dati del secondo trimestre, che ormai sta per finire, e sono tutt’altro che confortanti.
Ora si stima che nel 2015 il Pil negli Usa non crescerà oltre il 2%, anzi, molto probabilmente rimarrà sotto questa percentuale.
Infine la Fed ha fatto l’ennesimo cambio di forward guidance, legando il momento del rialzo dei tassi al raggiungimento del tasso di inflazione programmato, quindi intorno al 2%.
Insomma ora non dovremo più guardare al mercato del lavoro per capire quando e di quanto saliranno i tassi di interesse, ma dobbiamo rivolgere l’attenzione all’inflazione, nel momento in cui si avvicinerà al 2% … beh! Ci siamo!
Ma a proposito “di quanto” aumenteranno i tassi, anche qui abbiamo novità, rimane la previsione di due aumenti (da 0,25% ciascuno) entro la fine dell’anno, quindi probabilmente settembre e dicembre, ma cambiano le stime per gli anni a seguire, per il 2016 ora si parla di un +1% (oltre naturalmente al mezzo punto di quest’anno) e per il 2017 di un ulteriore +1,25%.
Insomma per quest’anno una conferma, ma, nei prossimi due anni, aumenti ridotti in totale di mezzo punto, quindi alla fine del 2017 saremo ancora sotto al 3%.
Se la reazione del mercato dell’equity è stata comunque contenuta risulta più interessante il comportamento del mercato valutario, il cambio Eur/Usd, che inizialmente era crollato addirittura solo quota 1,121 è poi volato oltre quota 1,135, stabilizzandosi quindi nell’area 1,133/1,134.
Insomma questa è la cosa più rilevante, tassi che aumenteranno un po’ di meno in Usa e dollaro che si indebolisce, come da manuale.
Ed ora la palla torna in Europa, domani riunione dell’Eurogruppo.
Dow Jones (+0,17%) Procter & Gamble (+1,24%) in vetta ai rialzi davanti ad American Express (+1,21%) ed Intel (+0,98%)
Giornata di prese di profitto per Unitedhealth (-1,49%), molto più contenuti i cali di Visa (-0,38%) e JP Morgan (-0,34%).
S&P500 (+0,20%) rimbalza Hewlett Packard (+1,77%), torna a salire Abbvie (+1,50%) ed al momento en plein di rialzi nell’ottava in corso per Dow Chemical (+1,45%)
Forte calo di Fedex (-2,96%) dopo una trimestrale non convincente, continua il ribasso Apache Corp. (-2,34%) mentre dobbiamo ritenere siano state prese di beneficio quelle che hanno colpito Eli Lilly (-1,47%)
Nasdaq (+0,18%) un accordo commerciale con la catena di alberghi Marriott Int. fa volare Tripadvisor (+14,65%), continua imperterrito a salire Tesla Motors (+2,88%) e terzo guadagno di fila per Regeneron Pharma (+2,22%)
Prese di beneficio su Adobe Systems (-2,54%), continua a scendere invece Applied Materials (-1,41%), quindi immancabile il calo di Vimpelcom (-2,26%).
Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro