Potrei, sí potrei. Sono dieci, solo dieci. Una coppa del mondo, vera e propria. Con eliminatorie, ottavi, quarti, semifinali e finali. Un gioco che imperversa da un paio di settimane sui social, che ha lanciato la ‘povna è rilanciato la Pellona
Un gioco, ma anche un viaggio, nei momenti della vita.
1. Orgoglio e pregiudizio. Il primo. A 8 anni. Lo prendo dalla libreria. Mi piace la copertina. Lizzie e Darcy. Jane e Bingley. Mi instradano verso Piccole donne, ma non è la stessa cosa.
2. La zia Agatha. Integralmente. Dai dodici in poi. La mia adolescenza solitaria.
3. I sommersi e i salvati. Primo Levi. Sedici anni. Lo sognai ogni notte. Per settimane. Il male esiste. Oh, se esiste.
4. I Buddenbrook. La decadenza di una famiglia. Hanno. Tom. Tony. Gerda. Christian. Come è possibile scrivere un libro tanto perfetto.
5. Mastro-Don Gesualdo. Essere e avere. Gli ausiliari della vita. Imparare a coniugarli è difficile. Qui si narra cosa accade quando neppure ci si prova.
6. Cent’anni di solitudine. Un giorno, troverò Macondo. Oh se la troverò.
7. Delitto e castigo. Per Raskolnikov. Ma soprattutto per Sonja. A ben vedere il libro più pieno di speranza che abbia letto.
8. Harry Potter. Perché? Leggetelo…
9. Marcovaldo. Luna e Gnac. La prosa si fa poesia. Ma in realtà Calvino. Tutto e comunque.
10. Furore. John Steinbeck. ‘Vi ripeto che la banca è qualcosa più di un essere umano. È il mostro.’
E il gioco continua…