Si va al voto, è una delle notizia inserite all’interno del Tg 5 che informa gli italiani che la Corte di Cassazione ha deciso di confermare il referendum sul nucleare del 12-13 giugno, che chiede di bloccare per sempre i piani nucleari del governo, chiarendo però che il quesito si applicherà alla nuova normativa contenuta nel decreto Omnibus, come ha annunciato un portavoce della Corte Suprema. Dunque ora il ministero dell’Interno dovrà stampare nuove schede, anche se agli elettori all’estero sono state già inviate quelle vecchie, come prevede la legge, che indica il limite di 18 giorni dalla consultazione.
Il referendum resta in piedi, le associazioni ambientaliste, i partiti di centrosinistra e i cittadini esultano per quella che viene considerata una sconfitta del governo che ad aprile, dopo l’incidente nucleare di Fukushima, aveva deciso in fretta di sospendere la costruzione di nuove centrali, cercando di aggirare il referendum. Ma per vincere davvero, i referendari devono assicurarsi il quorum del 50% più uno dei votanti, soglia che in Italia non si è più raggiunta dopo il 1995. La battaglia elettorale torna nel vivo e noi cittadini, non perderemo questa nuova occasione per confermare, a chi ne dubita, che non siamo emotivi e che il nostro cervello funziona benissimo, che tradotto a chiare lettere vuol dire capaci di intendere e volere. Questo referendum è fondamentale per sancire che l’Italia è ancora un paese democratico
I promotori del referendum hanno insistito fin dall’inizio sul fatto che la norma voluta dal governo sospendeva ma non annullava la costruzione delle centrali, lo stesso presidente del Consiglio Silvio Berlusconi aveva sottolineato che il ritorno del nucleare in Italia non era stato annullato, ma solo rinviato, rimandando le valutazioni future sulla sicurezza, quindi il verdetto non era così scontato, per fortuna la Cassazione ha dato ragione ai referendari e ha deciso di confermare il referendum, che si terrà insieme ai due sull’acqua pubblica e a quello sul legittimo impedimento.
Ora riparte con rinnovato entusiasmo, la lotta per raggiungere il quorum. La sfida per raggiungere il quorum non sarà facile. La sfida, per gli anti-nuclearisti, è quella, considerate le date, di convincere gli italiani che potrebbero essere indotti ad andare al mare, di rivotare, come hanno appena fatto, per esprimere il dissenso rispetto a una certa maniera di fare politica. Ora è importante la campagna di informazione e la partecipazione diventa l’elemento necessario per riprenderci la democrazia. Facciamo un piccolo sacrificio per un futuro libero e sostenibile. Soprattutto riprendiamoci la nostra dignità di cittadini per i quali nessuno può decidere l’avvenire.
Dunque gli italiani, a breve, potranno decidere se cacciare definitivamente lo spettro del nucleare dal nostro Paese e investire su energie rinnovabili, ma non solo, il referendum sull’acqua pubblica, che è quello gode di maggiori consensi, sul quale siamo chiamti ad esprimere il pensiero riguardo l’affidamento della gestione a privati e contro la remunerazione del capitale investito. La gente sa quanto è importante l’acqua, un bene di tutti e per tutti, un bene già scarso, non avrà esitazioni, l’acqua va gestita da un ente di diritto pubblico. L’opinione pubblica, contrariamente a ciò che pensa il Presidente del Consiglio, potrà dimostare la sua maturità votanto si a tutti i quesiti. Il 12 e 13 giugno si potrà votare per un altro pezzo di futuro dell’Italia. E’ necessario l’ultimo passo, è necessario che tra pochi giorni l’Italia civile riesca a dire: mai più al fascismo di ieri e al berlusconismo di oggi. Questa è la missione alla quale tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo. La nostra meta è un numero. Possiamo farcela, dobbiamo farcela. Per noi, per i nostri figli, per i nostri nipoti, per la nostra Terra.
Tutti al voto contro il nucleare e per l’acqua pubblica!