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Siamo ciò che mangiamo: la Terapia del Cibo!

Creato il 13 marzo 2012 da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Bbw e Bhm, ovvero acronimi di lingua anglosassone che tendono ad asserire che bellezza non è sinonimo di delicata silhouette. “Big Beautiful Women” (meravigliosa donna abbondante) è un termine coniato nel 1979 dalla giornalista statunitense Carole Shaw, che sta a valorizzare la donna in carne, quella da taglie forti. Il concetto di Bbw è chiaramente soggettivo: non esiste un metro di valutazione unitario per determinare quali signore appartengano alla categoria e quali no. Tutto dipende quindi dalle opinioni personali.

Discorso identico – mutatis mutandis – per i signori uomini in sovrappeso. Per loro è nato il concetto di Bhm (Big and Handsome Man). Pagine facebook, forum di discussione a disposizione sul web per chi sente – più o meno a ragion veduta – di appartenere alle simpatiche categorie o ne ammira le forme vistose.

Il modello femminile diventa più simile alla realtà. Le donne (almeno loro) sono belle quando sono il ritratto della salute, quindi con tutte le loro cicce, la pancetta, i rotolini, il lato B imponente e le braccia ben tornite. Anche la moda – nei limiti del buon gusto – pare averlo ravvisato negli ultimi anni: addio, donna anoressica con le costole in vista. Dopo anni di bombardamento dell’immagine della ragazza senza grasso (talvolta solo ossa) che sfilava sulle passerelle, anche i chili oggi possono riscuotere l’apprezzamento dalle griffe.

Ed allora la terapia del cibo (food therapy) trova diritto di cittadinanza sulle nostre mense, dove un’amatriciana, un abbacchio, una coda alla vaccinara, un bel piatto di saltimbocca alla romana, un’invitante dolce vanno inquadrati come invito alla buona tavola piuttosto che come mina alla forma fisica.

Vitamine, proteine, minerali, zuccheri, carboidrati, sono alcuni degli elementi che compongono il cibo. Combinandoli nel giusto mix possiamo aumentare la qualità della nostra salute. D’altra parte l’uomo è ciò che mangia: ce l’ha ricordato il Ministero dell’Istruzione che nelle tracce della maturità 2011 ha proposto di commentare la celebre affermazione di Feuerbach, filosofo tedesco del 1800.

Al di là degli aspetti filosofici e biochimici, va rammentato che la maniera in cui il cibo viene coltivato e cucinato influisce sul nostro equilibrio psico-fisico ben piu’ di quanto possa immaginarsi. Il cibo serve a nutrire e dare il “combustibile” di cui l’uomo necessita. Ma, talvolta, è bene ricordarlo, anche per curare.


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