Che ci piaccia o no, siamo di passaggio su questa terra, ed il nostro destino, volenti o nolenti, è quello di ricongiungerci, un domani lontano, alla Madre Terra che ci ha generati.
Oggi per molte Chiese Cristiane ricorre il giorno delle Ceneri. Al di là del proprio credo religioso io penso che l’occasione possa essere proficua per fare una riflessione sulla caducità della vita.
Ciascuno di noi, in base alle proprie convinzioni religiose e/o filosofiche può rivolgere il proprio pensiero alla Fonte della Vita: Il Cosmo, la Madre Terra, la Madre Biologica, il Destino, Il Caso, Il Kaos, la Roulette Cromosica, la Combine Biologica e chi più ne ha, più ne metta.
Io rivolgo il mio grazie al Dio in cui credo.
Chiunque ci abbia creato, ci ha fatto un regalo. Bello o brutto che sia, questo dipende dai punti di vista e dalle alterne fortune della vita.
Per me costituisce un regalo da apprezzare e da valorizzare ogni giorno.
Ci sono tanti modi per dire grazie al Creatore: uno è sicuramente quello di chiederci perchè siamo sulla terra e se in cambio di questo regalo sia nostro dovere fare a nostra volta qualcosa per sdebitarci.
Un altro modo è quello di salvaguardare il mondo che ci è stato dato in prestito, con le sue bellezze naturali e le sue risorse (che andrebbero equamente distribuite tra tutti gli abitanti della terra; e non è un discorso politico, ma cristiano; nel senso che la redistribuzione è su base volontaria, perchè così sarà ancora più apprezzabile agli del nostro Padre).
Un altro modo è quello di ricordarci di santificare le feste , di ricordarci dei nostri genitori e dei fratelli che vivono nel bisogno (ognuno in base alle proprie possibilità, ovviamente; e sempre con spirito di liberalità).
Nel giorno delle Ceneri non si mangia carne ed è prevista una forma di digiuno che varia a seconda delle condizioni personali (ne sono esonerati i bambini, gli anziani e gli ammalati).
Le Ceneri segnano l’inizio della Quaresima: un periodo speciale che può tornare utile per approfondire i temi spirituali della vita.
Ricordando sempre e comunque che siamo polvere e in polvere ritorneremo.
“Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris”
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