- nel 10% degli edifici visionati erano presenti lesioni strutturali
- nel 20% c'erano distacchi di intonaco
- nel 25% si sono trovate infiltrazioni d'acqua e muffe
- nel 33% delle scuole manca l'aula computer
- e quasi nel 50% non c'è nemmeno il laboratorio
- il 46% non ha la palestra all'interno dell'edificio scolastico
- e nel 33% dei casi il cortile interno funzionava da parcheggio
il certificato di agibilità statica, quello di agibilità igienico-sanitaria e quello di prevenzione incendimentre il 59% di tutti gli edifici è costruito in zone a rischio sismico e
- il 23% ha l'ingresso che dà direttamente sulla strada
- nel 2% dei casi vi è presenza di amianto
- nel 31% degli edifici si verificano episodi di vandalismo
- l'11% presenta barriere architettoniche
- il 49% delle scuole è senza tapparelle o persiane
- e il 57% ha addirittura le finestre rotte
Infine la classifica di Cittadinanza attiva: la migliore e la peggiore scuola. Il monitoraggio ha riguardato 111 edifici campione in 10 regioni italiane. Al primo posto quanto a sicurezza si è classificato l'Itas Ricci di Macerata e all'ultimo posto l'Ipia Marconi di Canicattì. La classifica non ha senso per stabilire chi è più bravo ma è importante per capire se un edificio è a posto dal punto di vista della sicurezza di chi ospita e se, in caso di emergenza, si comporterà come una trappola o avrà comportamenti prevedibili. Per finire il discorso sulle classifiche risulta che, fra tutte le scuole visionate
10 ottengono un punteggio buono, 38 discreto, 40 sufficiente, 21 insufficiente, 2 pessimo.Non è tollerabile alcun margine di incertezza nella sicurezza delle scuole, figuriamoci un 23% di palese insufficienza. Anche se il rapporto probabilmente non costituisce uno standard sulla verifica della sicurezza nel campo dell'edilizia scolastica il buon senso derivante dall'osservazione e la competenza di chi controlla rendono quasi tutti capaci di rilevare delle criticità e, a maggior ragione, chi ha delle esperienze nel settore delle costruzioni o della sicurezza. Non è difficile credere a una carenza in questo senso delle nostre scuole, perciò sarebbe un bene prenderne atto nonchè stabilire magari un osservatorio permanente, che riferisca agli uffici scolastici regionali o al ministero, composto da studenti e insegnanti, che meglio di altri vivono la realtà dei loro edifici. Tra le proposte finali che l'associazione riprende, una mi sembra particolarmente valida, quella della senatrice Bastico che propone di destinare (tutto o in parte, per un periodo determinato) l'8 per mille alla ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici anche se, occorre osservare, molte volte pur essendoci i finanziamenti mancano o non sono adeguati i lavori.
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