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Sílení - Lunacy

Creato il 13 novembre 2010 da Robydick
Sílení - Lunacy2005, Jan Svankmajer.
E' lo stesso regista a presentare il film, un po' alla Hitchcock, e ci esplicita subito diverse cose, tra le quali i personaggi "musa": Edgar Allan Poe e il Marchese De Sade.
Sinossi in breve: in un contesto temporale indefinibile, con un ambientazione da fine '700 stile Rivoluzione Francese e carrozze che s'incrociano con macchine ed autostrade, un giovane uomo in un ostello è vittima di una sua fobia, causando forti danni. Un misterioso marchese coprirà le spese, ottenendo di fatto di essere seguito dal giovane. A casa sua il marchese, che è fin troppo evidentemente il De Sade in persona, si rivelerà per quel che è, libertino e blasfemo all'ennesima potenza ed agirà per coinvolgere il giovane, fino al punto da convincerlo, dopo un'altra crisi di quest'ultimo, a rinchiudersi volontariamente in un manicomio gestito da un suo caro amico (e compagno di orge). L'arrivo al manicomio è l'ingresso nel luogo più folle e libero mi sia mai capitato di vedere descritto e presto si sentiranno voci, che l'attuale direttore e pure il Marchese sono ex-ricoverati, che il vero personale è rinchiuso in cantina ricoperto di catrame e piume... il giovane si farà in quattro per "restaurare" la situazione, ma con quali effetti? Non rovino la visione...
Dei film che ho visto di Svankmajer questo è il più filosofico e didascalico, il più parlato in assoluto. E lo stop-motion di questo Re dell'Animazione? Relegato, per modo di dire, a degli "intervalli" tra un momento e l'altro, tutti fatti con pezzi di carne di vario tipo (bistecche, lingue, occhi, pollame) che simulano, qualche volta anticipano in allegoria, quanto visto o da vedere. La "carnazza", con le scene di sesso e violenza (nulla di esplicito per entrambe le tipologie, purtroppo...) è estremamente attinente.
Nell'incipit già descritto il regista, fra le varie, fa una precisazione: "... è un film horror ... non è un'opera d'arte ...". Frase che presa alla lettera contesterei con forza, ma c'è dietro qualcosa, ne sono certo, c'è la sua lotta interiore, vittoriosa, contro buonismi e moralismi che ha voluto esternare, e alle mie orecchie quelle parole suonano come una rispostaccia a chi non è capace di comprendere la forza di quel messaggio di libertà ed emancipazione assoluta, non solo del regista ma anche dei 2 intellettuali musa già citati. Ne ho parlato già dell'anti-morale ed anti-etica di Svankmajer in occasione di "Spiklenci slasti - Conspirators of Pleasure". Qui però il regista vuole andare fino in fondo, è secco e diretto, ci presenta il film, fa parlare (fin troppo) i personaggi e gli fa dire tutto quello che, De Sade soprattutto, avrebbe detto riguardo al piacere, al sesso e alla religione.
Eccezionale nel suo significato il finale, giustamente lungo. La tentazione di parlarne è forte, ma basti sapere e pensare questo: De Sade e le sue orge sembreranno da beatificare a confronto di personaggi e situazioni che verranno fuori. Anche se iperbolicamente, sarà chiarissimo il confronto fra i 2 estremi, chi la morale e l'etica la rifiuta e chi invece ne fa un mezzo di potere. Io preferisco di gran lunga i primi, dovendo scegliere.
Film imperdibile, altro Olimpo inevitabilmente, ma non il migliore di Svankmajer secondo me. Per la perfezione ci sarebbero voluti, come più o meno ho già detto, qualche chiacchiera in meno e un po' di immagini esplicite in più, allora si sarebbero raggiunti livelli di Mostruosa Bellezza.
p.s.:
Con questo film ho concluso una tetralogia dei film passati di Svankmajer, in attesa di poter vedere quello presentato quest'anno, "Prezít Svuj Zivot (Teorie a Praxe)".
p.p.s.:
non ci giurerei, poi la lingua ceca per me è chiara quanto quella marziana, ma il titolo originale mi ha ricordato qualcosa che sono andato a cercare, ed è venuta fuori questa figura della mitologia greca: il Sileno. A leggere, qualche affinità con il film ce l'ha: "I sileni sono figure della mitologia greca, divinità dei boschi di natura selvaggia e lasciva, imparentati con i centauri e nemici dell'agricoltura, molto spesso assimilati ai satiri, tanto che il termine sileno viene anche usato per indicare un satiro anziano, chiamati anche papposileni."
Da motociclista qual sono, il fatto che i Sileni siano imparentati coi Centauri mi dà un gran piacere!
Qualche, ma pochi pochi, frame di assaggio, solo della parte iniziale del film.

Sílení - Lunacy

Jan Svankmajer in persona ci presenta il film


Sílení - Lunacy

nei titoli di testa, un canovaccio molto invitante


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due simpaticoni che compaiono negli incubi del giovane


Sílení - Lunacy

lingue, che come tutti sanno, sono dotate di vita propria e vagano per mense ed osterie


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il giovane protagonista


Sílení - Lunacy

il Marchese, certamente il De Sade, bello grintoso. Sarà per questo, pensando al mitico intellettuale francese, che quando le donne hanno il ciclo e sono particolarmente intrattabili si dice appunto che "hanno il marchese"? Mi è venuto un sospetto...


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