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Silver Linings Playbook

Creato il 05 marzo 2013 da Pianosequenza

Silver Linings Playbook: il lato positivo dei film romantici

a cura di Emanuele P.

Il lato positivo – Silver Linings Playbook
(Silver Linings Playbook)
David O. Russell, USA (2012), 117’
uscita italiana: 7 marzo 2013
voto su C.C.

Silver Linings Playbook: il lato positivo dei film romantici
Pat (Bradley Cooper) torna a vivere con i genitori (Jacki Weaver e Robert De Niro) dopo aver parzialmente scontato una condanna per aver aggredito l’amante della moglie. Solo dopo l’incidente gli è stato diagnosticato un disturbo bipolare che rende difficoltoso il suo reinserimento nella società: una canzone lo tormenta, contrattempi anche piccoli provocano eccessi d’ira e l’ossessione per l’amata moglie è tutt’altro che scomparsa. L’incontro con Tiffany (Jennifer Lawrence), giovane vedova condizionata dai sensi di colpa, gli cambierà la vita.

Sin dai tempi di Spellbound (Io ti salverò, 1945) quello della donna disposta a tutto pur di redimere e/o cambiare l’amato è stato uno dei temi più gettonati del cinema “romantico”, ma con Silver Linings Playbook il regista e sceneggiatore David O. Russell (The Fighter) riesce a declinarlo in modo diverso, brillante ed originale.
La storia, tratta dal romanzo di Matthew Quick, affronta infatti con leggerezza anche lo spinoso problema della malattia mentale; come suggerisce il titolo, l’ottimismo diventa la lente attraverso la quale filtrare ogni situazione. L’apparente semplicità della struttura narrativa nasconde numerosi spunti di riflessione: vengono affrontate le difficoltà del rapporto padre-figlio, la complessa elaborazione di un lutto inaspettato, e soprattutto viene raccontato l’infinito (persino commuovente) amore di una famiglia nei confronti del suo figliol prodigo.
La fama di ottimo direttore di attori che circonda David O. Russell, pur assolutamente meritata (le performance e i premi dei “suoi” protagonisti sono lì a dimostrarlo) non deve mettere in discussione il suo indubbio talento cinematografico, messo in luce da scelte registiche mai banali che garantiscono alla narrazione ritmo invidiabile ed un'estetica appagante. La parte finale del film ne è un valido esempio: l’intera sequenza del “dance contest” , magistralmente girata, è architettata con grande cura e culmina nella brillante performance dei due eroi, pronti a dare vita ad una scena musicale che vale un posto nell’Olimpo del genere, in compagnia del twist ballato al Jack Rabbit’s Slim dalla coppia Thurman-Travolta. Con l’impegnativa esibizione danzereccia il duo di protagonisti sigilla una brillante prova attorale, costruita su un infinito rincorrersi, litigare, chiedere scusa: si tratta di un amore a prima vista, del quale solo Pat sembra non accorgersi. Nasce così una complicità tra autore e spettatore (al quale più di una volta, celatamente, vengono mostrati particolari chiarificatori) che intensifica il pathos e garantisce al climax finale una prevedibile ma spettacolare riuscita.


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