Pubblicato il 6 giugno 2012 con Nessun Commento
Simone Annicchiarico è il figlio d’arte di un attore italiano amatissimo e di grande talento: Walter Chiari.
Simone è nato dall’unione di Walter Chiari con l’attrice Alida Chelli.
Sembra proprio che Simone abbia preso dal padre il sorriso irresistibile e la capacità di arrivare al pubblico con grande efficacia. Nessuno, infatti, si aspettava il suo recente successo televisivo per la conduzione della trasmisisone “Italia’s got talent”.
Simone Annicchiarico, intervistato dal magazine maschile Max, fa il suo bilancio: “Sicuramente lavorare con Belen mi ha dato più visibilità. Comunque faccio televisione per soldi, la fama non m’interessa. Oggi poi il successo non è sempre il riconoscimento di un talento. È pieno di impostori che non sanno fare nulla. Non ci sarà mai un erede di Tognazzi, Bramieri o Chiari… erano unici e insostituibili”.
Il ragazzo è dunque ben cosciente che eguagliare in talento il padre Walter Chiari è una missione impossibile. Del padre racconta: “Era una persona fisica, tenera e affettuosa, nell’intimità ero il suo cucciolo. Ci siamo sempre detti tutto, non gli ho mai mentito. Anche se sono un bugiardo, come lo era lui. Ma uso le bugie a fin di bene… Mi ha lasciato l’autoironia e mi ha insegnato a cercare sempre la verità”.
Per quanto concerne il capitolo “donne”, Simone ha dichiarato: “Non le faccio impazzire, ma non mi lamento. Sono troppo timido per fare il conquistatore, preferisco essere sedotto, è meno faticoso. Ad alcune ho lasciato una cesta di corna che non riuscivano più a muoversi. Ma sono anche stato con una stessa donna per anni, senza mai tradirla”.
Di recente, Simone ha scritto il libro “Walter e io. Ricordi di un figlio“, una bellissima biografia di Walter chiari.
Walter Chiari può essere considerato uno degli attori più amati di sempre.
Nato a Verona il 2 marzo 1924, inizia il suo percorso nel mondo dello spettacolo nel 1946 grazie a Marisa Maresca, che lo inserisce nello spettacolo “Se ti bacia Lola”: parte da qui la carriera, frenetica e fortunata, d’un attore tra i più peculiari dello spettacolo nostrano.
Chiari è presente nella rivista (“Gildo”, 1950; “Sogno di un Walter”, 1951; “Tutto fa Broadway”, 1952; ecc.), nel musical (“Buonanotte, Bettina”, 1956; “Un mandarino per Teo”, 1960, entrambe firmate da Garinei &Giovannini), nella commedia brillante (“Luv” di M. Schisgal, 1965; “La strana coppia” di N. Simon, 1966; “Il gufo e la gattina” di B. Manoff, interpretato molte volte), in televisione (“La via del successo”, 1958; “Alta pressione”, 1962; “Canzonissima”, nelle edizioni del ‘58 e del ‘68): nel cinema, dopo aver esordito nel ‘47 in “Vanità” di Giorgio Pàstina, egli si fa notare ne “L’inafferrabile 12″ (1950) di Mario Mattoli e fornisce prove eccellenti in “Bellissima” (1951) di Luchino Visconti, “L’attico” (1962) di Gianni Puccini, “Il giovedì” (1963) di Dino Risi, “La rimpatriata” (1963) di Damiano Damiani, “Io, io, io… e gli altri” (1966) di Alessandro Blasetti, “Falstaff” (1966) di Orson Welles.
Negli anni ‘70, anche a causa di problemi personali, le sue apparizioni si diradano, ricordiamo il suo canto del cigno in “Romance” (1986).
di Angela Laurino