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Basato (alla lontana, ma molto alla lontana) su fatti veri accaduti in una fattoria dello Utah nel 2010 .
Ogni volta dico basta ai mockumentaries e ai found footage e ogni volta ci ricasco, visto che sono in prima fila a parlarne e a criticarli.
Ma qui sono giustificato e quella giustificazione sono i fatti veri a cui si ispira il film : la storia dello Skinwalker Ranch è costellata di apparizioni e sparizioni misteriose, comparsa di lupi a prova di proiettile, luci accecanti, bambini fantasma dalla voce soave, strane mutilazioni del bestiame e addirittura i famigerati cerchi nel grano.
E francamente mi sono divertito parecchio a girare per il sito dedicato al ranch ( che potrete trovare qui ), un misto di leggende urbane, o meglio rurali, mescolate ad un'apparenza simil scientifica che non sai se prendere come un enorme cumulo di cazzate per il boccalone di turno o prendere sul serio.
Anche se qualcosa è veramente accaduto in quel ranch visto che è stato tutto documentato in articoli di giornale e addirittura in un libro.
A dir la verità forse mi sono divertito più a navigare per il sito di cui sopra che a vedere il film che è il classico found footage ibridato col mockumentary, creato a tavolino con la solita compilation di spaventi in ordine di terrore crescente.
Va bene, lo ammetto, forse sto cominciando ad avere l'orticaria per i film di questo genere ma sembrano veramente tutti uguali tra di loro.
Ok è tutto ben confezionato, nonostante il budget risicato gli effetti speciali hanno una discreta efficacia, anche gli attori svolgono il loro compito con sufficiente disinvoltura ma in questo Skinwalker Ranch non c'è nulla di nuovo.
Anzi c'è l'aggravante che si mescola un po' tutto lo scibile mockumentary / found footage in un unico calderone: si parte dalle apparizioni fantasmatiche del bambino scomparso che passa tutte le sere alla stessa ora nella cucina per andare a finire chissà dove , si passa per una specie di bestia feroce, forse un lupo gigantesco, che sembra provare solletico quando gli si spara si prosegue con una misteriosa forza che rende un pick up molto simile a una pizza margherita e poi , dulcis in fundo (SPOLER SPOILER SPOILER si arriva all'incontro con gli alieni brutti, cattivi e che non hanno nessuna intenzione di comunicare con i terrestri. E c'hanno pure l'astronave con tutte le lucine al posto giusto che arriva per prendere le vittime dei loro rapimenti...FINE DELLO SPOILER FINE DELLO SPOILER).
Insomma si parte dalle varie Paranormal Activities e da The Blair witch project, si passa per una classica ghost story con tanto di bambina fantasma che fa molto horror giapponese ( ma almeno qui la bambina è bionda) ma anche Poltergeist -Demoniache presenze e si finisce in una specie di Incontri ravvicinati del terzo tipo senza però il lieto fine del film spielberghiano.
L'impressione è che il regista Devin McGinn, qui all'esordio dopo una lunga esperienza come attore televisivo, e lo sceneggiatore Adam Ohler, anche lui un novizio, infarciscano il film di più avvenimenti possibile per evitare cadute di tensione pensando più all'accumulo di sueggestione che alla costruzione di una suspense vera e propria.
E con la comparsa degli alieni sembra che si voglia tutto buttare in caciara non sapendo altrimenti come chiudere tutte le tracce narrative aperte ( compresa una forza misteriosa che provoca suicidi e la progressiva scomparsa dei membri del gruppo di ricerca).
Un po' troppa carne al fuoco : è vero che si dice che è meglio abundare quam deficere ma è altrettanto vero che il troppo storpia.
E qui c'è veramente troppo di tutto.
Forse però il fan irriducibile famelico di spaventi troverà il modo di divertirsi....
( VOTO : 4,5 / 10 )
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