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Smettetela di chiamarci gnocche

Creato il 17 luglio 2013 da Bagaidecomm @BagaideComm
I media ci manipolano, mutano i significati delle parole a loro piacimento, plasmano i nostri gusti in fatto di moda, cibo, articoli per la casa. Chiunque sostenga di non essere mai stato “soggiogato” dal linguaggio mediatico mente. Questo schema si sta ripetendo in queste ore con le parole di Laura Boldrini. Il tema della rappresentazione della donna negli ultimi mesi è tornato in auge, pare che fosse necessario parlare in modo insistente di femminicidio per cominciare a comprendere nel nostro Paese che la mercificazione del corpo UMANO e la sua oggettivazione non produce conseguenze positive. La realtà è che sono PROFONDAMENTE indignata per il modo in cui i giornali, la televisione e blog su internet ridicolizzano il nostro corpo e le parole di chi sta cercando in qualche modo di trovare un equilibrio tra libertà di espressione e rispetto della dignità umana. Scusate se mi infurio quando leggo articoli che intitolano “Stop alla gnocca in tv”. Queste parole sono la palese dimostrazione di ciò che la società italiana non si vuole rendere conto: per i mezzi di comunicazione le donne sono GNOCCHE, sono vagine che camminano insomma, o seni e glutei da esposizione. Quella a cui assistiamo in pubblicità e in televisione è una vera e propria macelleria mediatica. Mi piacerebbe sapere se questi giornalisti, se così si possono chiamare, si siamo mai chiesti che effetti sociali e psicologici hanno avuto, e hanno ancora, rappresentazioni stereotipate, sessiste e oggettivanti nelle giovani generazioni. La risposta purtroppo penso sia negativa perché altrimenti non si permetterebbero di utilizzare il termine gnocca in sostituzione del sostantivo Donna. La scelta della RAI di non mettere in programmazione il programma “Miss Italia” (scelta apprezzata dalla Boldrini) è solo un modo per cominciare a veicolare messaggi differenti. Che bisogno c’è di un concorso di bellezza quando in televisione le donne vengono messe in luce solo per il loro aspetto fisico? Che necessità c’è di votare delle ragazze in costume che rispecchiano sempre gli stessi canoni di snellezza e bellezza che da anni ci vengono imposti? Non credo che in molti sentiranno la mancanza di questo programma per il semplice motivo che la maggior parte dei programmi che ci propinano sono dei simil concorsi di bellezza. Parlare di violenza sulle donne senza affrontare la questione dell’oggettivazione del suo corpo e dello svilimento della sua dignità non ha senso. La violenza di genere si combatte con la promulgazione di una cultura alla parità e al rispetto. Smettiamo di considerarci degli involucri vuoti, iniziamo ad urlare i nostri “NO” a chi vuole veicolare il messaggio che siamo delle belle confezioni vuote. Non siamo solo corpo, siamo soprattutto cervello.Samantha Veltri

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