il Giudizio di Carlo Lanna
Summary:
Un cast di volti noti per una pellicola di grande impatto
Snowpiercer è il film che da nuova linfa al genere fantascientifico. Intenso ed emozionante, arriva finalmente in tutti i cinema dal prossimo 27 Febbraio dopo che è stato acclamato allo scorso Festival del cinema di Roma. Nel vano tentativo di porre fine al riscaldamento globale, un esperimento fallito getta la Terra in una seconda era glaciale uccidendo quasi ogni forma di vita. I superstiti vivono a bordo di un gigantesco treno che viaggia in moto perpetuo intorno al mondo. I più ricchi vivono nel lusso nei primi vagoni, i più poveri sopravvivono in condizioni precarie in fondo al treno. Ma una rivoluzione sta per avere inizio.
Edito a partire dal 1982, Le transperceneige è un fumetto di fantascienza francese scritto da Jacques Lob e disegnato in bianco e nero da Jean-Marc Rochette. La trasposizione cinematografica è firmata dal coreano Bong Joon-ho, passato agli onori della ribalta nel 2006 con The Host e qui alla sua prima produzione in lingua inglese con un cast perlopiù hollywoodiano. Il concept di un futuro distopico e post-apocalittico con una suddivisione netta tra classi sociali non è certo una novità, basti pensare al recente Elysium di Neill Blomkamp, tuttavia, nel rielaborare la graphic novel originale, il regista è riuscito ad imbastire un’opera avvincente e dal ritmo serrato, efficace sia dal punto di vista metanarrativo che sotto il profilo del prodotto d’intrattenimento diretto ad un pubblico mainstream.
I personaggi sono tutti ben delineati con ottime back-story e risolti in maniera soddisfacente. Chris Evans, ormai veterano dei cinecomics (la Torcia Umana nei due Fantastici 4, Captain America nella saga dei Vendicatori Marvel, e poi interprete di The Losers, Scott Pilgrim vs. The World e doppiatore in TMNT) sfodera un gran carisma. Lo affiancano il giovane Jamie Bell (Billy Elliot e Le Avventure di Tintin), un grandissimo John Hurt (visto recentemente in tv nello speciale del Doctor Who) nel ruolo del saggio anziano, Octavia Spencer, grintosa madre cui è stato sottratto il figlio, il sud-coreano Song Kang-ho, l’esperto dei sistemi di sicurezza del treno, e sua figlia, interpretata da Go Ah-sung. Tilda Swinton è l’infida e vile Mason, il personaggio più caricaturale del film, braccio destro di Ed Harris, leader del treno.
La narrazione è strutturata in una corsa a ostacoli, attraverso vagoni che divengono immaginifici e suggestivi microcosmi sociali sempre più opulenti ed ipocriti, metafora di un regime dittatoriale nel quale la Locomotiva è la grande entità da venerare e i più deboli non sono altro che ingranaggi da sfruttare. Tra combattimenti che non risparmiano nulla sul piano della violenza, il film diventa più incalzante man mano che i misteri intorno ai personaggi iniziano a dissiparsi fino alla rivelazione dell’agghiacciante piano finale del leader. Le scenografie tangibili, claustrofobiche e lerce degli ultimi vagoni contribuiscono all’atmosfera realistica del racconto che purtroppo viene a mancare quando gli effetti digitali di qualità piuttosto scadente devono mettere in scena l’innevato mondo esterno. La sceneggiatura prende una facile scorciatoia nel risolvere il problema dell’ecosistema invivibile e il finale è piuttosto scontato, seppur apprezzabile. Di buon effetto le musiche di Marco Beltrami.
Seppur l’idea di base non è niente di davvero originale, la storia di un’umanità disgraziata che cerca di sfuggire al proprio ambiente è una storia universale qui riproposta attraverso una regia ispirata e personaggi memorabili al servizio di un film solido e divertente, tra fumetto e videogioco con inevitabili rimandi al cinema di genere. Snowpiecer e lo sci-fi tornano al cinema in ottima forma.
Di Carlo Lanna per Oggialcinema.net
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