E’ maggiore la gioia per un argento conquistato o la delusione per un oro sfumato?
Con la reazione di Christof Innerhofer negli occhi la domanda neanche si dovrebbe porre. L’entusiasmo e la felicità alle stelle dello sciatore di Brunico non lasciano adito a dubbi.
Eppure il tifoso e l’appassionato si rammaricano per i soli sei centesimi di ritardo dal gradino più alto del podio, Innerhofer è giunto a poco più di un metro dalla leggenda assoluta, l’oro nella discesa libera, la disciplina per eccellenza, i “100 m” dei giochi olimpici invernali.
L’impresa di Christof è stata, comunque, enorme.
Dopo l’oro di Zeno Colò del 1952 e il bronzo di Herbert Plank del 1976, Innerhofer completa il podio virtuale nella storia della discesa libera azzurra.
Il favorito assoluto, quello che sembrava dovesse semplicemente vincere, il grandissimo Bode Miller, è arrivato lontano dal podio, letteralmente sotto shock per la débâcle. L’altro favorito era il dominatore degli ultimi anni in coppa, l’assoluto Aksel Lund Svindal che ha terminato proprio ai piedi del podio battuto dal connazionale meno famoso, Jansrud.
Nelle prove dei giorni scorsi le condizioni della pista e della luce erano molto simili ma non identiche, ieri la pista, molto piacevole e spettacolare per chi guardava, era meno ghiacciata, il cielo terso ma non quanto i giorni precedenti, forse gli sbalzi di luce hanno tradito qualcuno più di altri e quando scendi con gli sci ai piedi a 135 km/h anche mezzo avvallamento più o meno visibile può fare la differenza tra la leggenda e il nulla.
Nel momento decisivo chi non ci si aspettava è sbucato dall’ultimo salto dopo la gara perfetta, sapendo sfruttare le mutate condizioni al meglio. Matthias Mayer, solo ventiquattro anni, nessuna vittoria in Coppa del Mondo e ora un oro olimpico, direttamente nella leggenda senza passare dal via. E’ riuscito anche a battere il padre Helmut, argento olimpico nel 1988 a Calgary.
L’austriaco sarà la nuova star nazionale, ha trionfato nella disciplina più importante dello sport nazionale, fate voi…
L’emozione è cresciuta ancor di più verso sera, Armin Zoeggeler con il suo slittino ha colto un bronzo che l’ha catapultato nella Leggenda (con la L maiuscola), è il primo a raggiungere le sei medaglie in sei edizioni olimpiche.
Nessuno come lui nella storia di questo pianeta. Non si intende limitatamente alla sua disciplina né limitatamente alle Olimpiadi invernali. Si intende in assoluto nella storia del pianeta Terra.
Ecco perché la L è maiuscola.