Se c’è una società, nel football dei pionieri, che ha segnato un’epoca tanto dal punto di vista tecnico-tattico quanto da quello politico, senza dubbio quella società è la Pro Vercelli. Gli anni ’10 del Novecento furono dominati dalla squadra piemontese, che fece salire alla ribalta giocatori, dirigenti e un tipo di gioco che fecero epoca: la forza della “Bianche Casacche” in quegli anni era schiacciante e andare a giocare a Vercelli, al campo Principe di Napoli, non era facile per nessuno, quella squadra e quel pubblico sapevano come intimorire gli avversari. La storia, come spesso accadeva in quegli anni, nacque lontano dal football. Nel 1892 vide infatti la luce la Società Ginnastica Pro Vercelli, ma di calcio se ne sarebbe parlato soltanto nel 1903, quando venne aperta la sezione football.
La squadra giocò il suo primo campionato di prima categoria nel 1908, quando la Federazione organizzò ben due tornei, uno “Italiano” (aperto solo ai giocatori italiani) e uno “Federale” (ove potevano scendere in campo anche gli stranieri); la Pro Vercelli vinse – tra la sorpresa generale – il campionato italiano battendo Juventus, Andrea Doria e Unione Sportiva Milanese, facendo sfoggio di un gioco aggressivo, dinamico, molto più maschio di quello che giocavano le squadre infarcite da inglesi. “Il calcio non è uno sport per signorine”, era solito dire uno dei più importanti giocatori vercellesi, Guido Ara, e una delle armi dei vercellesi era proprio il grande agonismo che mostravano durante le partite. A partire da quel torneo i piemontesi dominarono la scena italiana, sul campo e fuori, grazie ad una squadra infarcita di ottimi giocatori e grazie al loro presidente, l’avvocato Luigi Bozino, figura di spicco nel panorama federale dell’epoca. La Pro Vercelli tra il 1908 e il 1913 vinse ben 5 campionati e uno lo perse (nel 1909/10) in maniera a dir poco roccambolesca nel “famoso” spareggio giocato contro l’Internazionale. Ovviamente una tale supremazia si rispecchiò anche in Nazionale, alla quale la Pro Vercelli diede sempre tanti campioni: Milano I, Ara, Leone I, il portiere Innocenti e il prolifico attaccante Rampini, per ricordarne alcuni. Addirittura nel 1913, per l’incontro Italia – Belgio del 1° maggio, la Nazionale schierò ben 9 giocatori vercellesi e la rete della vittoria (1-0) venne segnata da Ara su punizione concertata con il compagno Milano I: di quella partita è stato tramandato il telegramma con il quale il presidente Bozino comunicò la vittoria: “La Pro Vercelli ha battuto il Belgio!”