SOM Playlist, Numero 22: Bert Jansch (Pentangle) Playlist

The summer slips below the surface
Floating slowly in clear water
Drinking sunlight through the fisheye
See the moon broken

Moonflowers bright with people walking
Drinking wine and eating fruit and laughing
Heart and soul life passes one to another3
Death alone walks with no one to converse with

Well I had a dream of love
All night long
I thought I heard a siren sing
A song of love

Now does this river belong to anybody I know?
You know I fished just a little to ease my body and soul4

Just sit and dream on the river bank
Let my mind relax and let my consciounsness be easy and free

Pentangling, Pentangle, 1968

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Cogliamo la palla al balzo ovvero della morte di Bert Jansch (avvenuta il 5 ottobre 2011) per dedicargli una playlist e apporfondire la conoscenza artistica attraverso 30 pezzi. Prima della playlist, vi proponiamo piccoli cenni biografici che fanno da guida alla nostra playlist.

Jimmy Page (Led Zeppelin) su Jansch "The innovator of the time … so far ahead of what anyone else was doing".

Johnny Marr (Smiths) "Massive … one of the most influential and intriguing musicians to have come out of the British music scene"

Neil Young "Il Jimi Hendrix della Chitarra Acustica"

Come si evince dalle dichiarazioni di Page e Marr, Bert Jansch può considerarsi uno dei più grandi musicisti della storia della musica che ha avuto influenze su un tantissimi artisti: Neil Young, Nick Drake, Paul Simon, Donovan, gli Espers di Greg Weeks, Mike Oldfield; inoltre era molto ammirato e seguito da artisti come Bob Dylan, The Beatles, Eric Clapton, Keith Richards and Elton John.
Nato a Glasgow, nel 1943, Jansch si trasferi' a Londra negli anni Sessanta diventando uno dei nomi piu' acclamati della scena acustica, grazie al suo talento nel saper miscelare blues, folk, rock e jazz. Autore di 25 album a suo nome, nel 1967 fondo' il supergruppo Pentangle, assieme a John Renbourn, con il quale ha dato vita ad una serie di album memorabili. La band, scioltasi nel 1973, si era riformata nie primi anni '80 e successivamente anche alla fine del millennio, soprattutto per esibizioni live.
Black Swan è il suo ultimo album da solista che è uscito nel 2006.
La sua musica fu influenzata da Big Bill Broonzye Brownie McGhee, che Jansch vide suonare per la prima volta al The Howff nel 1960. Fu fortemnte influenzato dalla musica folk tradizionale britannica, in particolare da Anne Briggs e A.L. Lloyd. E ancora, le influenze jazz (Charles Mingus su tutti) e cantautori contemporanei dell'epoca come Clive Palmer.
Per quanto riguarda le liriche, come per la maggior parte dei musicisti folk, ritroviamo testi molto intimisti che parlano di morte, vita personale e problematiche legate al proprio io (anche Jansch si è lasciato abbracciare dll'alcolismo) e delle persone che ci circodano. “Needle of death”, fun una delle prime canzoni in assoluto sull’eroina che, ricorda (cit. su rockol), “scrissi per un amico musicista, Buck Polly, che a Londra fu vittima di una overdose. Fu la prima persona di mia conoscenza a morire di droga. Le mie canzoni, in qualche modo, sono sempre un tentativo di ricordare le persone che ho incontrato”

Arriviamo alla playlist. 30 pezzi per ripercorrere la carriera e la vita di Jansch. Buon Ascolto!

La playlist la trovate anche sul nostro canale youtube.