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Song for the unsung hero

Da Gmroberto
Samuel Gawith è un nome troppo noto fra gli appassionati di tabacco da pipa per avere bisogno di presentazioni. La triade gawithiana dei Virginia puri (dal più chiaro al più scuro: Golden Glow, Best Brown Flake, Full Virginia Flake) è - se piace il genere - quanto di più vicino possibile al santo Graal. Forse solo McClelland talvolta raggiunge simili altezze. Ma anche gli appassionati di miscele al Latakia trovano nell'offerta Gawith  prodotti da urlo: dal Commonwealth allo Squadron Leader, dal Balkan Flake allo Skiff (quest'ultimo probabilmente il mio preferito nella categoria).

Song for the unsung hero

La fabbrica Samuel Gawith, direttamente da un romanzo di Dickens

Si tratta di prodotti che utlizzano materie prime di incontestabile eccellenza, lavorati con metodologie e spesso con macchinari che hanno sulle spalle due secoli di tradizione. Nell'offerta italiana di tabacchi di qualità, offerta tutto sommato un po' asfittica, i tabacchi di Samuel Gawith svettano in maniera prepotente; svettano purtroppo anche nel prezzo, ma per fortuna una buona maggioranza di loro è offerta anche nella confezione in bulk da 250g che riporta il costo ai livelli medi dell'Unione Europea.
Ma anche chi ha la fortuna di poter frequentare lidi tabagisticamente più ameni (Svizzera in primis, ma anche Germania, Repubblica Ceca o Polonia: senza dimenticare il Paese dei Balocchi oltreoceano) farà fatica a trovare prodotti che offrano una qualità tanto alta mantenuta costante su un ventaglio tanto ampio di proposte.
Il tabacco di cui voglio parlare oggi è a mio modo di vedere uno dei picchi assoluti della produzione della benemerita casa di Kendal,  un tabacco che - almeno relativamente ad altri suoi confratelli - riceve un'attenzione inferiore a quella che meriterebbe: il Sam's Flake

Song for the unsung hero

La confezione del Sam's Flake, trionfo di british understatement 

Diciamocelo chiaramente: tra nome e packaging sembra di trovarsi di fronte a un'autentica congiura del silenzio. Confezione scialba con un insignificante gradiente di rosa e un'immagine in bianco e nero sbiadituccia anzi che no. E poi il nome: non promette i colori sontuosi del Golden Glow, non è Best nè Full, non evoca le immagini di viaggi in terre lontane come il Balkan o lo Skiff, non si porta dietro echi militar-patriottici come il Commonwealth o lo Squadron Leader, non ha la sfacciataggine autocelebrativa del Perfection, non lascia intravedere i voluttuosi piaceri del Chocolate Flake. Insomma, una realizzazione pratica dell'ossimoro "denominazione anonima". Ma questo errore di marketing è forse l'unico che i nostri amici cumbri abbiano commesso nella realizzazione di questa meraviglia. La base è il Virginia per cui Samuel Gawith è famosa (si vocifera che siano Best Brown e Full Virginia in parti uguali; l'aspetto marrone abbastanza carico delle fette sembrerebbe confermare l'ipotesi ma non ho conferme definitive). A questa base è stata aggiunta una generosa porzione di tabacchi orientali (anche qui siamo nel regno dell'incertezza: ho letto Izmir - e la cosa appare verosimile visto che SG vende anche Izmir puro per miscele - ma anche Basma) e il tutto è stato completato in modo sublime da un accenno discreto ma percepibile di profumazione soapy, qualcosa tra i fiori, la cipria e il miele.
Il mio amico Antonio ha parlato una volta di miscela olistica, intendendo una miscela in cui la combinazione tra i vari elementi produce un risultato addirittura superiore alla somma delle parti. Il Sam's Flake è da questo punto di vista un caso di scuola: potete fumare Virginia squisiti, Orientali sublimi e tabacchi soapy leggiadri come la debussiana fille aux cheveux de lin. Ma quando fumate il Sam's Flake avete tutto questo e anche qualcosa in più.
In meccanica dei fluidi è possibile seguire due approcci complementari: uno cosiddetto lagrangiano, in cui si studia il percorso di una fissata particella del fluido al variare del tempo, e uno cosiddetto euleriano in cui si studia il flusso di particelle attraverso un fissato riferimento geometrico.
Ecco, secondo me alcuni tabacchi sono tipicamente euleriani: ogni boccata rappresenta una novità ed il gioco consiste nel cogliere quante più differenze fra la boccata attuale e quelle che l'hanno preceduta e la seguiranno. E ovviamente ce ne sono altri (e il Sam's Flake è un esponente di questa categoria) che invece sono decisamente lagrangiani: il sapore è talmente complesso che la sfida è quella di coglierne componenti, sfumature ed evoluzione via via che la fumata procede.
E tutto questo avviene con una discrezione davvero tutta inglese: questo tabacco non urla mai, non fa mai la voce grossa. Si limita a sussurrare le sue storie e sta a noi fare abbastanza silenzio per riuscire a sentirlo bene. E anche l'uscita è in punta di piedi: pochi tabacchi a mia conoscenza lasciano un gusto così fresco e pulito.
Come tutti i tabacchi di Samuel Gawith, anche il Sam's Flake necessita di qualche attenzione in più durante il caricamento e magari un fiammifero più del consueto in fase di accensione. Ma una volta avviato brucia benissimo e lascia la pipa non solo pulita ma addirittura migliorata. Fumare di tanto in tanto un altro tabacco in una pipa dedicata in prevalenza al Sam's Flake può aiutare a cogliere delle sfumature insospettate.
Avrete forse intuito che per me questo tabacco è un capolavoro. Personalmente ho dedicato tutta la franchigia mia e di Justyna (che mi ha seguito non saprei se con maggior pazienza o rassegnazione) dell'ultima incursione svizzera all'acquisto di una confezione da mezzo chilo di questa meraviglia. L'ho fatto innanzitutto per il piacere di fare scorta di qualcosa di buono, col gusto un po' infantile di andare ogni tanto a riguardarsi il tesoro accumulato; e poi perchè oltre a tutto il resto questo tabacco - come tutti quelli con una base di ottimo Virginia - presenta formidabili potenzialità di invecchiamento. Ho travasato il bulk in quattro vasetti Bormioli e mi divertirò a seguirne maturazione e affinamento nel tempo. Nello spirito di Samuel Gawith e di Giuseppe Lagrange.

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