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Sono cresciuta con Harry Potter

Creato il 26 novembre 2010 da Dragor

FFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFFharry-potter-20070316-226970   ANCHE A NIZZA E' SCOPPIATA la Pottermania. E' incredibile l'eccitazione provocata dall’ultimo episodio della saga  del piccolo mago. E’ cominciata la caccia al biglietto e ai cinema  si annunciano code chilometriche di gente con mantelli, cappelli a cono e bacchette magiche.  Siccome la mia figlia ventunenne è una fan di Harry Potter, ho pensato di chiederle una spiegazione. ”Perché tutti impazziscono per Harry Potter?", le ho chiesto.  “Ricordi quello che mi hai detto?", ha domandato lei. “Hai detto ‘la gente vuole sentirsi raccontare sempre le stesse cose. Per costruire un bestseller devi  rivisitare una fiaba.’" E’ vero, l’ho detto. “Be’, Harry Potter è pieno di archetipi presi dalle fiabe. A parte questo, c’è la scuola inglese.” “La scuola inglese?” “Sì, ciascuno di noi ha un suo modello mentale di scuola inglese. Sai, edifici gotici, piccole camere, finestrelle dalle quali si evade per folli serate come nei romanzi di Woodhouse, cappe, tocchi, refettori con  immensi tavoli, frustate somministrate per dozzine,  tutto il repertorio. Ricordi ‘Addio Mr Chips?’ “Quella sbrodolata sentimentale degli anni 30?” “Sì, l’inizio sembra Harry Potter. Che cosa credi che mi sia rimasto impresso del viaggio che ho fatto in Inghilterra con la scuola a 15 anni?” “La cattedrale di Gloucester?” “No.” “La cattedrale di Canterbury?” “No.” “Il Royal Crescent a Bath?” “No.” “Ma come, con quello che mi è costato quel viaggio non ti ricordi nemmeno quel capolavoro dell’architettura georgiana? E’ un’indecen…” “Mi ricordo il refettorio del Christ Church College a Oxford” m’interrompe lei.  “E sai perché?” “Perché?” “Perché ci hanno girato una scena del primo film di Harry Potter” risponde trionfante. “Poi c'è il romanzo vittoriano. Sai, quando i bambini erano repressi con una rigida disciplina e sottoposti a punizioni crudeli. Così li si consolava con libri nei quali dalla soffocante banalità della vita quotidiana si passava di colpo nel magico regno della fantasia. Libri trasgressivi. E’ strano come si possa maltrattare i bambini in quel modo e nello stesso tempo scrivere per loro le migliori storie del mondo. Ma questa è l’Inghilterra. Pensa al letto che si mette a volare e porta Wendy nel Paese-Che-Non-C’è, ad Alice che entra in uno specchio e si ritrova nel Paese delle Meraviglie.” “E allora? “Be’, in Harry Potter c’è un binario invisibile, quello del treno che lo porterà a  Poudlard. “Come lo trova?”  “Entrando in una colonna della stazione Victoria. Proprio così, in una colonna. Entra nella colonna e trova il binario.” “Fantastico.”  “Sì, e poi ci sono i ricordi d’infanzia. Le mie amiche e io abbiamo combinato di andare al cinema tutte insieme. Le mie amiche di allora, quelle che sono cresciute con me. Adesso ci siamo sparse qua e là, ma stasera fingeremo di essere delle scolarette in libera uscita. Sarà come tornare indietro nel tempo. Magari faremo un po’ di casino  mentre siamo in coda per comprare il biglietto…”  

Dragor

 


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