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Sono tornata a Palazzo

Creato il 06 marzo 2011 da Silvanascricci @silvanascricci

Sono tornata a Palazzo

Oggi pomeriggio ho ceduto alla nostalgia, alla curiosità.

Sono tornata a Palazzo.

In realtà, dalla nefanda estate dello scorso anno, c’ero già tornata due volte, ma entrambe per appuntamenti decisamente lontani dal basket e dallo sport, ma già allora entrare nel Madison italiano mi aveva emozionato.

La squadra è quella che è, giocare contro il Caorle, con tutto il rispetto, non è la stessa cosa che vedere il Real, il Barcellona, il Tel Aviv, eppure una vaga e flebile eco della vecchia anima Fortitudo nei mille che erano a Palazzo è rimasta.

Solo alcune cose legano il passato al presente, il vecchio inno ad inzio e fine partita e quel nome: Alibegovic.

Alibegovic, ora, come allora è la speranza a cui tenersi attaccati; allora fu Teo a salvare la storia della “F”, Teo che portò, poi, i Seragnoli, i Scariolo e gli scudetti; ora è Mirza che speri riporti fuori la storia.

Non per il valore del ragazzo, solo per il nome; in una sorta di cabala salvifica.

I poster di Leon Douglas, di Wilkins, di Myers e Basile mettono malinconia, le maglie scudettate creano rimpianti, eppure qualcosa, ancora, c’è; qualcosa, ancora, è rimasto.

E’ rimasta la follia.

La follia di crederci ancora, almeno un poco.



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