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Sotto una buona stella di C. Verdone: “una speranza per il futuro”

Creato il 14 febbraio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

“Se un uomo d’affari,  divorziato, con una casa da sogno e una compagna bellissima, d’improvviso  vede azzerarsi  ogni  certezza ricordandosi di essere anche un padre, sotto sotto…. c’è Carlo Verdone”.

La nuova commedia amara ed esilarante diretta e interpretata da C. Verdone e Paola Cortellesi, sembra nascere sotto una buona stella, il regista ripropone a distanza di anni alcune situazioni che ci ricordano il film “C’era un cinese in coma”, quando l’intramontabile Verdone affiancato da un Beppe Fiorello ancora alle prime armi, interpretava uno showman allo sbando e privo di qualsiasi punto di riferimento. A concedergli la possibilità di ritrovare la bussola dei valori persi, saranno le conseguenze negative e l’abbandono di un mondo futile, cliché che si ripropone in maniera simile nella commedia “Sotto una buona stella”, attraverso nuovi personaggi e situazioni tragicomiche, offrendo comunque molti spunti di riflessione sull’importanza di investire in ambizioni lavorative e personali perdendo di vista qualcosa di più prezioso “la propria genitorialità”.

sotto una buona stella

Sotto una buona stella

Federico Picchioni (interpretato da C. Verdone) conduce una brillante carriera in una holding finanziaria, non gli mancano un patrimonio economico, una grande casa e la stabilità affettiva con la sua nuova compagna Gemma (Eleonora Sergio),  conosciuta dopo la separazione e la morte della consorte,  ma come accade spesso, gli imprevisti sono sempre in agguato e le sue certezze sembrano vacillare: uno scandalo finanziario con il conseguente tracollo della sua società, la perdita del posto di lavoro, rompono gli equilibri di una sicurezza economica garantita. Ridotto in una condizione economica disastrosa non può più sostenere l’affitto oneroso per l’appartamento in cui dimorano i  suoi due figli ormai ventenni  (interpretati da Tea Falco e Lorenzo Richelmy) e si ritrova costretto ad ospitarli nel suo appartamento; questa nuova situazione familiare tragicamente comica, si rivela inaccettabile per Gemma, che, nell’arco di un giorno e mezzo, scappa via con i suoi bagagli.

Federico si ritrova così a gestire una nuova condizione di vita che sgretola tutte le sue precedenti convinzioni e lo costringe a cambiamenti drastici e repentini, ritrovandosi a ricoprire il ruolo di padre fino allora inesistente riscoprendo pertanto i veri valori della vita ed un giusto ed equilibrato rapporto affettivo con i figli. Verdone in questa commedia per la prima volta  è affiancato dalla bravissima e versatile, P. Cortellesi, nel ruolo di Luisa,  il suo alter ego ritrovato, una nuova e spiritosa vicina di casa, obbligata dal lavoro a ridimensionare il personale aziendale con mille sensi di colpa.  Sarà la stessa Luisa ad aiutare Federico a risolvere i suoi problemi ritrovando pertanto anche una sua giusta condizione di vita.  Luisa e Federico finiranno per restare soli dopo l’improvvisa  partenza dei figli, tra loro sarà solo amicizia o andranno oltre? Il finale della commedia, promette il noto regista romano: “non risulterà malinconico come accadeva per le precedenti produzioni, ma sarà aperto alla speranza di un mondo migliore”.

Sotto una buona stella

Sotto una buona stella

Verdone, dopo aver interpretato in “La grande bellezza” (un film che ha ottime possibilità per attribuirsi più di un Oscar) il ruolo di un attore ormai giunto al fallimento, firma anche la sceneggiatura della sua nuova commedia collaborando con P.Plastino,  G.Pignotta  e M.Albertazzi. Il risultato è una finestra aperta sui difficili rapporti familiari padre/figli molto attuale e che in passato ha avuto modo di garantirgli un genere commedia a lui congeniale segnando  in particolar modo gli anni 80/90 con un marchio cinematografico tipicamente italiano.

Il film interamente girato a Cinecittà è motivo d’orgoglio per C.Verdone che commenta: “siamo una delle poche troupe che sta girando a Cinecittà, sono uno di quelli che si è battuto contro la chiusura o il ridimensionamento. Quanto al “Festival di Roma”, non è  “La Mostra di Venezia”. Il fatto che apra con una commedia Giovanni Veronesi, è un segnale importante, ma dopo otto anni si discute ancora della sua identità. Io abolirei il concorso e lo aprirei alla città, diamo la scelta di votazione al pubblico, ci pensi la gente a decidere chi premiare. Si devono vedere buoni film, non importa da dove vengono”.

La commedia italiana del regista romano  distribuita da “Filmauro”,  uscirà nelle sale italiane il prossimo 13 Febbraio 2014, auspicando che i nuovi film di Verdone nascano sempre sotto una buona stella.

di Antonio Gentile per Oggialcinema.net

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