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Spagna, “Podemos” conquista Barcelona e vola a Madrid. Il Pp primo partito, ma crolla nei voti

Creato il 25 maggio 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

Con le elezioni locali gli spagnoli hanno iniziato ad archiviare il bipartitismo Pp-Psoe, protagonista della vita politica iberica da metà degli anni ’70 alla fine della dittatura franchista. E’ un risveglio amaro per il premier spagnolo Mariano Rajoy: il suo Partito Popolare, coinvolto in scandali ma anche artefice delle misure di austerità che stanno risollevando il Paese, è ancora il primo con il 27,02% ma ha perso oltre 10 punti rispetto alle precedenti elezioni. Il partito anti-austerity “Podemos” ha avuto una valanga di voti, vincendo a Barcellona e costringendo i popolari ad un testa a testa a Madrid.

Pablo Iglesias, leader di Podemos (RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/EPA)

Pablo Iglesias, leader di Podemos
(RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA/EPA)

Terremoto politico in Spagna: archiviato il bipartitismo con Pp-Psoe, grande successo per Podemos. Una rivoluzione ampiamente annunciata è quella che ha colpito la Spagna dove, alle elezioni amministrative che si sono svolte ieri, il partito anti-austerity “Podemos” ha avuto una valanga di voti, vincendo a Barcellona e costringendo i popolari ad un testa a testa a Madrid. Il partito del premier Mariano Rajoy ha perso quasi 11 punti rispetto alle elezioni del 2011 ed il controllo di Extremadura, Comunidad Valenciana, Cantabria, Aragón, Castilla-La Mancha e Baleares. Il Ppe ha così perso molte città, a partire dalla capitale Madrid (dove anche qui è primo per un soffio), ed in molte regioni, dove se vorrà continuare a governare dovrà aprire a intese con altre formazioni, a partire dai liberali di Ciudadanos.

Ma la sconfitta simbolicamente più pesante è quella che rischia di registrare a Madrid, città che i popolari governano dal 1991, e dove la coalizione Ahora Madrid guidata dalla formazione politica di Pablo Iglesias che ha avuto il suo primo exploit alle ultime elezioni europee, si è imposta con la candidata Manuela Carmena che, insieme a Ada Colau a Barcellona, sono diventate il volto e il simbolo del cambiamento. In effetti i popolari hanno ottenuto un consigliere in più, ma non ha i voti per governare da solo, ed è quindi probabile che Ahora Madrid governi in coalizione con i socialisti.

A livello nazionale, i popolari si sono attestati al 27%, poco distanti dal 25,2% dei socialisti che sono anche molto arretrati nelle grandi città, loro tradizionale bacino di voti. Oltre alle dirette conseguenze per l’amministrazione delle grandi città questi risultati elettorali, e l’arretramento dei grandi due partiti storici spagnoli a favore delle nuove formazioni, costituiscono un test significativo in vista delle prossime elezioni politiche, il prossimo novembre.

Pablo Iglesias, leader di Podemos, ha definito l’esito del voto come “il segno del cambiamento politico” e “l’inizio della fine del partitismo” in Spagna dove si sta vivendo “un cambiamento irreversibile” e preannuncia la sfida al Partito Popolare del premier Rajoy alle politiche di novembre.


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