Non è teatro dell’assurdo
ma solo folklore di provincia.
Donne ciarliere e mezzi uomini
dalle tempie ingrigite.
E quel simulacro di persona
così come le antiche ombre della
mitica caverna di Platone annaspa
senza distinguo tra il vero e il falso.
E la contraddizione
é subito certezza.
E la famelica lonza intanto
ricostruisce nuova gabbia
a futuro avvenire.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)